Ridurre l'impronta di carbonio del portafoglio: esclusione vs ottimizzazione

Energia, materiali e servizi pubblici sono i settori responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2 attribuibili alle società quotate: non li si potrebbe, quindi, semplicemente escludere dal portafoglio di investimento?

Una scelta del genere equivarrebbe a scartare circa l'11% dell'indice MSCI© USA e il 14% dell'indice MSCI© World, secondo i dati raccolti a febbraio 2019. Diversi ETF a basse emissioni di carbonio adottano un approccio simile, in quanto si tratta del metodo più semplice ed efficace per ridurre le emissioni di CO2 del portafoglio. L'approccio di esclusione provoca tuttavia, per definizione, accentuate preferenze settoriali che, a loro volta, comportano andamenti avversi del portafoglio in determinati mercati e un tracking error più elevato.

Il tracking error nei diversi approcci: esclusione vs ottimizzazione 

Abbiamo confrontato i due approcci in termini di intensità di carbonio e tracking error, utilizzando l'indice MSCI© World come benchmark. Tutte le simulazioni sono relative alla fine di febbraio 2019. Nel primo approccio, abbiamo escluso dall'universo i tre settori a maggiore intensità di carbonio, riallocando proporzionalmente le relative ponderazioni sul resto del portafoglio. Nel secondo approccio, abbiamo utilizzato uno strumento di ottimizzazione del portafoglio e un modello di rischio per minimizzare l'impronta di carbonio, vincolando le ponderazioni settoriali in modo che fossero in linea con quelle del benchmark MSCI©. 

Il risultato della simulazione dell'esclusione settoriale è rappresentato dal quadrato verde del Grafico 11. Nella simulazione, il metodo di esclusione ha ottenuto una riduzione dell'intensità di carbonio pari al 75% rispetto al benchmark, rappresentato dal triangolo arancione, ma con un tracking error relativamente elevato (1,12%).

Per la valutazione dell'approccio di ottimizzazione, invece, abbiamo eseguito una serie di simulazioni di portafoglio con diverse combinazioni di intensità di carbonio e tracking error, rappresentate dalle X blu. In questa serie di simulazioni, il portafoglio “ottimizzato” con un'intensità di carbonio simile a quella dell'approccio di esclusione è indicato da un quadrato blu e presenta una riduzione dell'intensità di carbonio pari al 75%, ma con un tracking error significativamente inferiore, dello 0,27%.

L'approccio basato sull'ottimizzazione riduce quindi i rischi provenienti dalle preferenze settoriali; inoltre, nonostante il portafoglio rimanga investito su settori a elevata intensità di carbonio, lo fa puntando sulle società più efficienti, caratterizzate dalle emissioni di carbonio più basse, in ciascun settore. In questo modo vengono sostenuti i segnali di mercato inviati dagli investitori e supportate le relative campagne per promuovere la consapevolezza in termini di emissioni di carbonio all’interno dei settori a forti emissioni.

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