Ad aprile il quadro generale per gli asset rischiosi rimane positivo, poiché l'economia mondiale è in continua ripresa e le principali banche centrali mantengono un tono accomodante. Fin dall'inizio del suo mandato, Joe Biden ha optato per interventi decisi sotto forma di ingenti programmi di stimolo, ma ha anche proposto di rivedere la fiscalità del Paese aumentando le aliquote interne e diminuendo i regimi fiscali internazionali per le multinazionali.
Nel mese in esame, la maggior parte degli indici azionari ha registrato una buona performance, sostenuta dal miglioramento dei dati macroeconomici e da solidi utili. Le azioni taiwanesi hanno messo a segno ottimi risultati in quanto l'economia del Paese è strettamente correlata al boom del settore dei semiconduttori. I titoli tecnologici hanno registrato un notevole rimbalzo.
Contrariamente a quanto si potesse pensare, i tassi a lungo termine USA sono diminuiti di 10-15 punti base per le scadenze pari o superiori a 5 anni, nonostante i dati positivi e gli stimoli supplementari. Probabilmente la ragione è da ravvisare nelle prese di profitto realizzate dagli operatori del mercato nelle posizioni short sui tassi.
I futures sulle materie prime continuano a salire, in particolare i metalli industriali, che sono correlati alla ripresa economica, l'energia e le soft commodity come il mais.
L'HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso il +1,52% nel corso del mese.
Long short equity
Ad aprile le strategie long short equity hanno evidenziato una buona performance. I titoli growth tecnologici hanno messo a segno un rimbalzo dopo un primo trimestre difficile, ma le tematiche vincenti del 2020 restano in difficoltà, poiché gli investitori continuano a deviare parte dell'allocazione verso i ciclici. In media, i fondi hanno generato discreti rendimenti in termini assoluti e positivi rispetto agli indici azionari. Rispetto ai fondi focalizzati sull'Europa e sull'Asia, le strategie incentrate sugli Stati Uniti hanno colto meno opportunità di rialzo, il che non sorprende poiché sono più esposte su tecnologia e sanità, settori che quest'anno hanno sottoperformato il mercato generale. In media, la generazione di alfa è stata positiva, mitigando uno dei peggiori inizi degli ultimi 10 anni. Secondo Morgan Stanley Prime Brokerage, l'alfa totale dall'inizio dell'anno è in territorio negativo a doppia cifra bassa, principalmente a causa della sovraperformance della componente short. A livello settoriale, Negli USA le maggiori vendite nette si sono registrate nei semiconduttori, nei finanziari e nei fornitori e servizi sanitari. Gli hedge fund USA hanno aggiunto azioni europee, soprattutto nei ciclici e finanziari, ma i livelli di investimento rimangono lontani da quelli pre-Covid. La strategia long short equity è differenziata e ricca in termini di temi e stili, ed è dotata di numerosi strumenti per affrontare i diversi contesti di mercato.
Global macro
Il mese è stato mediamente positivo sia per le strategie sistematiche che per quelle discrezionali. Le seconde hanno tendenzialmente sovraperformato le prime, in quanto molte hanno beneficiato della ripresa delle posizioni sui tassi in Brasile e Sudafrica, che avevano creato problemi a marzo. Nel complesso, il calo dei tassi USA ha penalizzato la performance, ma tale effetto è stato compensato da posizioni long su futures azionari, panieri di materie prime e posizioni short sui tassi europei. Negli ultimi 3 anni i gestori global macro, in particolare le strategie discrezionali, sono riusciti a trarre vantaggio da questi mercati turbolenti e volatili, ottenendo discreti rendimenti. Continuiamo a favorire i gestori opportunistici discrezionali che, grazie alle loro capacità analitiche e alla loro esperienza, sono in grado di generare profitti sfruttando le opportunità che si presentano nel mondo.
Strategie quantitative
Nel mese di aprile le strategie quantitative hanno messo a segno buoni rendimenti. I modelli incentrati sui trend continuano a beneficiare del momentum sui futures,azioni e materie prime, quelli di arbitraggio statistico traggono vantaggio dalla volatilità dei fattori mentre quelli market neutral sulle azioni dai fattori value, quality e momentum. Le strategie pure di arbitraggio hanno invece evidenziato risultati non uniformi a causa dei prezzi. I sofisticati fondi multi-strategia continuano a essere meglio posizionati per affrontare diversi contesti di mercato e registrare rendimenti interessanti, poiché dipendono meno da un modello specifico.
Fixed income arbitrage
Nonostante i tassi USA a 10 anni si siano attestati intorno all'1,60%, la dinamica positiva del basis trading è stata oscurata da aspetti tecnici (esclusione temporanea dei Treasury dal calcolo del Supplementary Leverage Ratio (SLR)) e da alcune prese di profitto negli steepener o nel posizionamento direzionale. Sul versante europeo, le dinamiche di mercato hanno sostenuto una buona generazione di profitti e perdite. In futuro, il contesto sarà dettato da fattori tecnici, dall'intervento delle banche centrali e dall'incertezza sull'inflazione (con la riapertura che sta guadagnando slancio), che potrebbe pesare sulla strategia nonostante un ambiente più solido.
Mercati emergenti
In media, le strategie incentrate sui mercati emergenti hanno registrato una buona performance durante il mese in esame. La continua ripresa dell'economia mondiale contribuisce a spingere al rialzo i prezzi delle materie prime, il che avvantaggia i Paesi orientati all'esportazione e contribuisce a migliorare i fondamentali. Il calo dei tassi d'interesse brasiliani a lungo termine ha aiutato gli hedge fund a recuperare parte delle perdite causate dal rialzo di oltre l'1% registrato a marzo. Le azioni cinesi, che lo scorso anno avevano messo a segno un'ottima performance grazie in parte alla rapida ripresa dalla crisi generata dal COVID, rimangono relativamente contenute quest'anno. Il giro di vite del governo centrale su alcune grandi società e la stretta della politica monetaria da parte della People's Bank of China hanno contribuito a frenare lo slancio. Dato che buona parte del mercato obbligazionario globale è in territorio negativo, i mercati emergenti rappresentano un terreno d'investimento interessante per gli investitori in cerca di asset che garantiscano un discreto reddito fisso. Anche se i gestori concentrati sui fondamentali dei ME ritengono che tale segmento sia un'opzione interessante in un contesto caratterizzato da tassi pari allo zero, tenendo conto della fragilità dei fondamentali, di solito adottano un approccio estremamente selettivo. È d'obbligo un atteggiamento prudente a causa della maggiore sensibilità dell'asset class ai flussi degli investitori e alla liquidità.
Risk arbitrage – Event driven
Le strategie event driven hanno registrato una buona performance ad aprile con rendimenti ponderati per il rischio tra i migliori da inizio anno. I volumi delle transazioni rimangono solidi e gli spread medi presentano un interessante rendimento annualizzato a doppia cifra bassa. I gestori ritengono che tale strategia possa risultare una delle più interessanti nel 2021, in quanto i mercati azionari potrebbero aver scontato gran parte della ripresa e in futuro potrebbero verificarsi periodi di maggiore volatilità poiché il mercato si trova tra due forze contraddittorie: da un lato, l'ottimismo sul futuro e, dall'altro, probabili bolle di mercato alimentate dalle ingenti iniezioni di liquidità. Si prevede che l'attività di fusione continui nel prossimo futuro. I tassi di interesse, sebbene in rialzo, rimangono bassi in termini assoluti, le società hanno tagliato i costi e hanno emesso debito e azioni non solo per affrontare la crisi, ma anche per essere pronte a sfruttare asset strategici. L'attività è dettata dalla necessità di ristrutturazione in settori in difficoltà come l'energia e i viaggi, dalla volontà di consolidamento nel settore sanitario, finanziario e delle telecomunicazioni, dall'esigenza di adattarsi alla nuova realtà acquisendo all'esterno tecnologie che richiederebbero troppo tempo o denaro per essere sviluppate internamente come nel settore dei semiconduttori.
Distressed
Le strategie stressed e distressed hanno offerto buoni risultati ad aprile, beneficiando di operazioni idiosincratiche redditizie e della propensione al rischio. Nel ultimi 12 mesi la performance media è risultata la migliore dalla crisi finanziaria globale del 2008. I gestori ritengono che la crisi generata dal Covid, sebbene estremamente diversa in termini di origini e impatto, fornirà opportunità negli anni a venire. Durante la crisi del 2008 erano venute a mancare fonti di finanziamento a seguito del crollo dei principali istituti finanziari. Al momento, invece, questi risultano relativamente solidi, ma i finanziamenti non provengono più dalle banche bensì da istituti finanziari non bancari come gli hedge fund. La gamma di opportunità è quindi ampia e varia. Privilegiamo le strategie esperte e diversificate per evitare di dover affrontare oscillazioni di volatilità estreme. Non sarà facile, ma si tratta dell'ambiente e delle opportunità che questi gestori attendono da un decennio.
Long short credit e high yield
Dopo il crollo del mercato alla fine del primo trimestre del 2020, gli hedge fund hanno opportunisticamente investito in credito IG e HY a spread estremamente ampi. I gestori in grado di passare all'offensiva hanno effettuato acquisti aggressivi sul mercato o operazioni in blocco fuori mercato con gestori incapaci di soddisfare le margin call e che necessitavano di ridurre rapidamente il rischio. Ora gli spread sono completamente tornati ai livelli pre-Covid. I gestori multi-strategia hanno notevolmente ridotto l'esposizione sul credito e sull'high yield in quanto le valutazioni attuali presentano un guadagno atteso limitato e un'asimmetria rischio-rendimento negativa.