La scorsa settimana in sintesi
- A dicembre, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate, l'IPC è cresciuto dello 0,4% su base mensile, con l'energia che ha fatto da traino, mentre i prezzi alla produzione hanno registrato un aumento inferiore al previsto, segnalando un graduale progresso nel contenimento dell'inflazione.
- L'economia cinese è cresciuta del 5% nel 2024, raggiungendo l'obiettivo prefissato. Tuttavia, tale crescita è parsa squilibrata, trainata dall'industria e dalle esportazioni, mentre il ritardo dei consumi e l'incombente aumento dei dazi statunitensi gettano un'ombra sul 2025.
- La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse portandoli a dicembre al 3% per sostenere la debole economia dell'eurozona, ma i verbali delle riunioni rivelano profonde divergenze sull'opportunità di un approccio più aggressivo.
- La stagione degli utili è iniziata in modo positivo: le banche statunitensi hanno prosperato nel quarto trimestre, con JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup e Goldman Sachs che hanno registrato forti guadagni, mentre Taiwan Semiconductor è cresciuta grazie ai solidi risultati nonostante i rischi derivanti dai nuovi controlli sui chip negli Stati Uniti.
Dati ed eventi di questa settimana
- Donald Trump sta prestando giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti, nel momento più importante della transizione di potere tra i leader di governo a Washington.
- Il PMI flash globale del comparto manifatturiero e di quello dei servizi offrirà un'indicazione iniziale dell'attività e della crescita delle imprese, riflettendo i cambiamenti nella produzione, i nuovi ordini, l'occupazione e l'andamento dei prezzi.
- Si prevede che, nel corso della prossima riunione, la Banca del Giappone alzerà i tassi di interesse, spinta dalle pressioni inflazionistiche dovute alla debolezza dello yen, che sta facendo aumentare i costi delle importazioni.
- La stagione degli utili proseguirà con alcune importanti aziende statunitensi, tra cui Netflix, Texas Instruments, General Electric, Procter & Gamble e Johnson & Johnson, mentre il meeting annuale del World Economic Forum riunirà i leader di oltre 130 paesi che affronteranno i temi delle sfide globali.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Negli Stati Uniti la crescita resta solida, con previsioni superiori al 2% nel 2025/26, sebbene la dinamica dell'inflazione sia influenzata dai dazi doganali e dalle misure sull'immigrazione previste dall'amministrazione, che limitano la disinflazione e inibiscono significativamente la capacità di allentamento della Federal Reserve. Ciò determina una divergenza rispetto ai trend globali.
- L'eurozona sta lottando con una crescita inferiore all'1% per 4 anni consecutivi, trovandosi stretta da pressioni esterne e dalla stagnazione interna. I tagli dei tassi della BCE sono reattivi, pensati per gestire l'inflazione, lasciando uno spazio limitato per la rivitalizzazione dell'economia.
- Le economie emergenti si trovano ad affrontare uno scenario contrastato, con una scarsa fiducia nelle loro prospettive economiche. Persistono in alcune regioni le pressioni inflazionistiche, mentre in altre, in particolare in Cina, si profilano rischi di deflazione. L'incertezza globale a livello commerciale, dovuta in particolare al potenziale aumento dei dazi statunitensi, complica ulteriormente le loro strategie economiche, portando a risultati disomogenei in termini di crescita e inflazione.
Rischi
- Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali e delle relazioni diplomatiche comportano rischi significativi per la stabilità dei mercati e per i paesi più piccoli.
- L'incertezza che circonda la presidenza di Donald Trump, in particolare per ciò che riguarda dazi, tassazione, deregolamentazione e politiche sull'immigrazione, crea un panorama complesso e volatile per gli investitori.
- Le politiche divergenti delle banche centrali di tutto il mondo potrebbero esacerbare la volatilità dei prezzi degli asset, indotta dalle diverse traiettorie dell'inflazione e dalle differenti strategie monetarie.
Strategia cross-asset
- Il nostro outlook per le azioni è moderatamente positivo e si è concentrato sugli Stati Uniti.
- Gli Stati Uniti sono trainati da una forte crescita economica, superiore al potenziale, e da utili societari solidi. Nel breve periodo, l'incertezza è leggermente aumentata con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
- Ci concentriamo in particolare sui settori ciclici, che dovrebbero beneficiare delle politiche nazionali.
- Per contro, la crescita degli utili in Europa resta relativamente debole. Tuttavia, potrebbe essere favorita da un indebolimento della valuta, con il posizionamento degli investitori che raramente è stato così basso. Prevalgono, soprattutto in Francia e Germania, sfide strutturali e incertezza politica.
- A fronte della mancanza di fiducia da parte degli investitori e dei consumatori locali e dell'aumento del rischio di dazi statunitensi, rivediamo al ribasso la nostra view sulle azioni dei mercati emergenti, portandola a neutrale.
- La posizione sul Giappone è neutrale.
- Nel reddito fisso:
- Manteniamo una duration corta sugli Stati Uniti, a causa dei timori per le potenziali pressioni inflazionistiche legate alle incertezze politiche per la nuova amministrazione.
- Preferiamo una duration lunga sulla Germania e il credito europeo, sostenuto da un contesto favorevole in termini di tassi d'interesse e bassa crescita. Le obbligazioni europee fungono anche da copertura, data la loro correlazione negativa con le azioni in un contesto disinflazionistico.
- Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
- L'oro è favorito per le sue qualità protettive contro la volatilità dei mercati e i rischi geopolitici, nonostante la recente pressione esercitata dal rafforzamento del dollaro e dall'aumento dei tassi di interesse reali statunitensi.
- Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
- Le prospettive per il dollaro statunitense restano complesse, in quanto le dinamiche politiche interne possono sia sostenere che limitare il suo apprezzamento. Per ora, manteniamo una posizione lunga sull'USD.
- Lo yen giapponese potrebbe apprezzarsi in risposta alla stabilizzazione economica globale e al suo status di bene rifugio.
Il nostro posizionamento
La nostra strategia di asset allocation si basa su uno scenario di atterraggio morbido, principalmente per l'economia statunitense. L'attuale eccezionalismo americano ci porta a sovraponderare i titoli azionari statunitensi e a procedere con cautela nel resto del mondo. Abbiamo rivisto al ribasso le nostre view sui mercati emergenti in attesa dei primi ordini esecutivi di Donald Trump. Manteniamo una sottoponderazione sulle azioni europee, sebbene un euro più debole potrebbe rappresentare una disgrazia sotto mentite spoglie. Rimaniamo neutrali sul Giappone.
La nostra strategia nel reddito fisso è orientata verso una duration lunga in Europa e corta negli Stati Uniti, mentre restiamo neutrali sul credito, sull'high yield e sul debito dei mercati emergenti. Rimaniamo lunghi sul dollaro statunitense e sullo yen giapponese.