La scorsa settimana in sintesi
- Negli Stati Uniti, i dati sull'inflazione sono risultati più elevati del previsto, mentre le vendite al dettaglio e la produzione industriale sono calate.
- In Europa, il tasso di crescita del PIL nel quarto trimestre è rimasto piatto, in linea con le stime preliminari, mentre i risultati del sondaggio condotto dall'istituto tedesco ZEW hanno superato le aspettative registrando il dato più alto da un anno a questa parte.
- Nel Regno Unito, l'inflazione è rimasta al 4% su base annua, con il tasso di disoccupazione che è invece sceso al 3,8%.
- Mentre la Russia annunciava la morte di Alexey Navalny, i leader mondiali si riunivano in Germania per la 60a Conferenza di Monaco sulla sicurezza.
Dati ed eventi di questa settimana
- Con la stagione degli utili negli Stati Uniti che sta per volgere al termine, tutti gli occhi saranno puntati sui risultati di Nvidia.
- Anche la politica monetaria sarà sotto i riflettori, con la pubblicazione dei verbali del FOMC e del resoconto della riunione della BCE di gennaio.
- Sul fronte dei dati, ad attirare l'attenzione degli investitori saranno le stime preliminari degli indici PMI e l'indice tedesco IFO di febbraio.
- La campagna presidenziale statunitense si sposterà in South Carolina per le primarie repubblicane, che vedono opposti Donald Trump e Nikki Haley.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Nonostate gennaio sia stato pieno di scossoni, l'inflazione sembra aver ceduto il passo negli ultimi mesi ed essere destinata a scendere sotto il 3% sia negli Stati Uniti che nell'eurozona; pertanto, salvo in caso di un nuovo shock, non dovrebbe essere più una delle principali preoccupazioni degli investitori. Il mix di crescita/inflazione sta quindi rientrando finalmente in un territorio "familiare".
- Lo scenario che continuiamo a ritenere più probabile è quello di un atterraggio morbido accompagnato da una disinflazione costante negli Stati Uniti, presupponendo che le banche centrali non abbiano alcuna fretta di fornire sostegno monetario. A nostro parere, l'istituto procederà a un iniziale allentamento alla fine del primo semestre del 2024, lasciando ancora spazio a delusioni rispetto alle attuali attese del mercato.
- Il 2024 dovrebbe offrire una migliore visibilità con la progressiva riduzione del divario nella crescita economica tra i paesi, mentre la maggior parte delle banche centrali nel frattempo ha recuperato spazio di manovra.
- In Cina, l'attività economica ha mostrato timidi segnali di stabilizzazione (4% di crescita del PIL atteso nel 2024), mentre l'evoluzione dei prezzi permane in territorio deflazionistico.
Rischi
- Sebbene permanga incertezza sulle tempistiche e sulle condizioni dell'avvio di un allentamento monetario, un rischio al ribasso potrebbe essere rappresentato da un approccio troppo prudente rispetto a un allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali e a un mercato deluso.
- Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Mar Rosso. Eventuali inversioni di tendenza al rialzo nel prezzo del petrolio, nei rendimenti statunitensi e nell'USD sono le principali variabili da tenere d'occhio.
- Un rischio che potrebbe manifestarsi è quello di un'inflazione più persistente del previsto, in grado di spingere le banche centrali a invertire la retorica accomodante. A nostro avviso, sarebbe necessario ben più degli incostanti dati osservati a Gennaio.
- Al di là delle esposizioni all'immobiliare commerciale, potrebbero riaffacciarsi rischi di stabilità finanziaria dovuti alla più imponente stretta monetaria degli ultimi quarant'anni.
Strategia cross-asset
- La nostra asset allocation mostra un approccio relativamente bilanciato, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
- Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
- Ci aspettiamo un rialzo limitato nel comparto azionario e attendiamo un miglior rapporto rischio/rendimento e segnali più chiari per cominciare a incrementare l'esposizione. Manteniamo un'allocazione neutrale nei confronti degli indici azionari al di fuori dell'Europa, avendo una visione cauta sulle azioni dell'eurozona.
- Nel contesto delle azioni, ci concentriamo su tematiche specifiche. Tra esse, prediligiamo la tecnologia/l'IA e rimaniamo inoltre acquirenti di settori di fine ciclo, come sanità e beni di prima necessità. Cerchiamo opportunità tra le azioni delle small e mid-cap che hanno subito forti svalutazioni nel corso dell'anno oppure nel segmento dell'energia pulita.
- Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
- Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di una ripresa dei rendimenti.
- Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei core, con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di calo dell'inflazione.
- Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
- Conserviamo una visione neutrale sui titoli di Stato USA, alla ricerca di un nuovo e più interessante punto d'ingresso, in quanto ci aspettiamo che i mercati rivedranno più avanti le loro prospettive sulla Fed.
- Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
- Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.
Il nostro posizionamento
La nostra strategia tiene conto dell'attuale contesto, caratterizzato da resilienza economica negli Stati Uniti, dalla cauta ripresa dell'UE e dall'approccio prudente verso la politica monetaria in entrambe le regioni. Questo contesto richiede un atteggiamento paziente sul fronte degli investimenti. Nel complesso, manteniamo un'allocazione neutrale sugli indici azionari al di fuori dell'Europa, con quest'ultima regione che sembra aver toccato il fondo ma che rimane ancora relativamente meno attraente rispetto al resto del mondo. In termini settoriali, manteniamo un atteggiamo costruttivo su tecnologia, sanità e beni di prima necessità. Nel segmento del reddito fisso, continuiamo a ottenere il carry attraverso il credito Investment Grade e il debito dei mercati emergenti, mantenendo al contempo una lunga duration sulle obbligazioni europee.