Coffee Break

Alle prese con i cambiamenti economici e le conseguenze per l'Ucraina

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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Il presidente della Fed Jerome Powell ha parlato di un'economia forte, di un mercato del lavoro in via di raffreddamento e di un'inflazione elevata ma prossima al target, lasciando quindi intendere come la Fed non abbia alcuna fretta di tagliare i tassi di interesse.
  • I tassi preliminari di crescita del PIL dell'eurozona hanno leggermente superato le stime precedenti, ma i problemi di produttività continuano a pesare sulla crescita.
  • A gennaio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato il calo maggiore degli ultimi due anni, a fronte degli incendi in California e dell'ondata di maltempo invernale in altre parti del paese, mentre i consumatori sono alle prese con un'inflazione persistente.
  • L'indice Eurostoxx50 ha finalmente registrato un nuovo massimo storico in chiusura per la prima volta in 25 anni, grazie all'aumento delle notizie sul possibile inizio dei colloqui per il cessate il fuoco in Ucraina.

Dati ed eventi di questa settimana

  • Gli investitori europei digeriranno le conclusioni della Conferenza sulla sicurezza di Monaco e i progressi compiuti nei colloqui per il cessate il fuoco in Ucraina.
  • Sul fronte dei dati, verranno pubblicati i PMI flash globali di febbraio, gli aggiornamenti sull'inflazione del Regno Unito e del Canada, i risultati del sondaggio condotto dall'istituto tedesco ZEW e l'indice del sentiment dei consumatori di Regno Unito ed eurozona.
  • Sono attese le decisioni sui tassi di interesse da parte di Australia e Nuova Zelanda, con previsioni di tagli per entrambe, mentre la Federal Reserve statunitense pubblicherà gli ultimi verbali del FOMC.
  • Tra le più importanti relazioni sugli utili figureranno quelle di Walmart, Alibaba, Baidu e di diverse società minerarie come Rio Tinto e Anglo American.
  • La Germania si sta preparando per le elezioni generali e i sondaggi indicano un cambio di coalizione.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Secondo le proiezioni, gli Stati Uniti cresceranno oltre il 2% nel 2025/26, ma i dazi e le misure sull'immigrazione impediranno la disinflazione, limitando l'allentamento della Fed. Ciò potrebbe creare una divergenza, con la crescita e l'inflazione degli Stati Uniti che si muovono in direzioni opposte rispetto ad altre regioni.
  • L'eurozona si trova ad affrontare una crescita inferiore all'1% destinata a protrarsi per tre anni consecutivi (2024-2026), con la BCE che dovrà necessariamente tagliare i tassi per via della debolezza delle condizioni interne. Si prevede infatti che crescita e inflazione rimarranno indietro rispetto agli Stati Uniti.
  • L'economia cinese è in difficoltà a causa della scarsa fiducia e del rischio di aumento dei dazi statunitensi. Prima di impegnarsi in ulteriori stimoli, la Cina attende gli annunci di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, contribuendo così alla divergenza tra le politiche a livello globale.

Rischi

  • Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali e delle relazioni diplomatiche comportano rischi significativi per la stabilità dei mercati e per i paesi più piccoli.
  • In un contesto caratterizzato da una diplomazia imprevedibile, i mercati guardano alla fine della guerra in Ucraina come a un segnale positivo per l'euro e le azioni europee. Finora, i politici europei sono stati completamente emarginati in questo processo.
  • I crescenti rendimenti obbligazionari, strettamente legati al rischio di misure inflazionistiche attraverso dazi più elevati e una minore offerta di manodopera dovuta alle restrizioni sull'immigrazione, rappresentano un rischio secondo il nostro scenario centrale per gli Stati Uniti.
  • Al di là dell'impatto sull'inflazione, gli sconvolgimenti legati ai dazi potrebbero ridurre i volumi del commercio globale, indebolire la fiducia degli investitori e amplificare la volatilità delle valute, creando quindi difficoltà per la crescita.

 

Strategia cross-asset

  1. Abbiamo iniziato il 2025 con una complessiva sovraponderazione sulle azioni globali. Il nostro approccio è sempre più bilanciato sia a livello settoriale, a fronte della revisione al rialzo del settore sanitario statunitense, sia a livello geografico, con il rinnovato interesse per la Cina e l'eurozona. La prima potrebbe tirare un sospiro di sollievo se si riuscisse a evitare una guerra commerciale, mentre la seconda si trova ad un bivio.
    • L'eurozona vive una situazione di incertezza, tra il cessate il fuoco in Ucraina, un risultato elettorale tedesco favorevole e il rischio di dazi. Nel frattempo, una valuta più debole risulta favorevole. Al momento, il miglioramento degli indicatori del sentiment delle imprese, una banca centrale accomodante e le buone prospettive di crescita degli utili hanno creato un contesto più favorevole per le azioni europee. Sebbene persistano sfide strutturali e incertezza politica, la combinazione di valutazioni convenienti e un posizionamento degli investitori storicamente basso implica che le azioni dell'eurozona meritano un'allocazione più equilibrata.
    • In vista delle “due sessioni” dell'Assemblea nazionale del popolo cinese in programma a marzo, ci manteniamo neutrali sulle azioni dei mercati emergenti con qualche sfumatura. Siamo positivi sulla Cina rispetto all'India, dato che i discorsi iniziali di Donald Trump sui dazi commerciali si sono concentrati su Messico e Canada. Questo cambiamento tattico presuppone che, pur rimanendo un rischio, la guerra commerciale non si concretizzerà ancora completamente e rimarrà invece una minaccia.
    • Gli Stati Uniti sono trainati da una forte crescita economica, superiore al potenziale, e da utili societari solidi. Nel breve termine, l'incertezza è leggermente più elevata, alimentata dall'introduzione di un nuovo modello di IA cinese e da nuovi dazi con varie entità, obiettivi e date di inizio. Ci concentriamo in particolare sui settori ciclici, che dovrebbero beneficiare delle politiche nazionali di stimolo.
    • La posizione sul Giappone è neutrale.
  2. Nel reddito fisso, la divergenza delle politiche monetarie tra economie avanzate ed emergenti complica il quadro finanziario globale. Mentre i tagli dei tassi nei mercati sviluppati accrescono la liquidità, le economie emergenti devono far fronte a condizioni monetarie più restrittive a causa di pressioni valutarie e rischi inflazionistici. Questa dicotomia sottolinea l'importanza di un posizionamento selettivo nei mercati del reddito fisso.
  3. Rispetto ai titoli di Stato:
    • Siamo leggermente long sulla duration in Europa.
    • Siamo lievemente short negli Stati Uniti.
    • Manteniamo un'allocazione neutrale sul debito dei mercati emergenti.
  4. Sul fronte del credito:
    • Restiamo complessivamente neutrali sull'Investment Grade e sull'High Yield, in quanto gli spread sono contratti e si prevedono pochissime insolvenze.
  5. Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
    • L'oro è favorito per la sua capacità di protezione contro la volatilità dei mercati e i rischi geopolitici.
  6. Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
    • Le prospettive per il dollaro statunitense restano complesse, in quanto le dinamiche politiche interne possono sia sostenere che limitare il suo apprezzamento. Per ora, manteniamo una posizione long sull'USD.
    • Lo yen giapponese potrebbe apprezzarsi in risposta alla stabilizzazione economica globale e al suo status di bene rifugio.

 

Il nostro posizionamento

Mentre procediamo nel 2025, i mercati finanziari continuano a dimostrare resilienza, sostenuti da una costante crescita globale, politiche monetarie accomodanti e una solida espansione degli utili nel settore tecnologico. Inoltre, i mercati guardano alla fine della guerra in Ucraina come a un segnale positivo per l'euro e le azioni europee. In questo contesto, manteniamo una sovraponderazione sulle azioni globali, con un approccio bilanciato in termini settoriali e regionali, oltre a un rinnovato interesse per l'eurozona e la Cina. Riguardo al reddito fisso, manteniamo la nostra preferenza per la duration dell'Europa core (Germania), poiché prevediamo una crescita contenuta per il 2025 e ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. Per contro, siamo negativi sulla duration statunitense, in quanto il rischio per i rendimenti resta al rialzo. Rimaniamo long sul dollaro statunitense e sullo yen giapponese.

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