Coffee Break

Riflettori puntati sul consumatore statunitense

Coffee Break :
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • La BCE ha mantenuto i tassi d'interesse a livelli storicamente elevati, aprendo con cautela la strada verso un taglio che verrà operato a giugno.
  • Il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense ha evidenziato un incremento del numero degli occupati non agricoli pari a 275.000 unità, mentre le retribuzioni orarie hanno registrato un rallentamento, segnalando un contesto Goldilocks per i mercati finanziari.
  • In Cina, l'assenza di piani chiari per il raggiungimento di un tasso di crescita del PIL pari al 5% accresce il rischio di una domanda ancora debole e di pressioni deflazionistiche continuative.
  • Il "Super Tuesday" ha confermato che, a fronte delle significative vittorie ottenute, il presidente Joe Biden e Donald Trump torneranno a sfidarsi a novembre.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Un'ampia serie di dati internazionali sui prezzi alla produzione e al consumo (inclusi quelli degli Stati Uniti) aiuterà gli investitori a valutare le principali traiettorie delle politiche delle banche centrali.
  • Negli Stati Uniti, le vendite al dettaglio e il sondaggio sul sentiment dei consumatori condotto dall'Università del Michigan, insieme alle aspettative di inflazione, faranno luce sulla percezione del consumatore americano rispetto all'economia.
  • I dati del Regno Unito, tra cui gli indicatori del mercato del lavoro e il sondaggio della Bank of England sull'atteggiamento nei confronti dell'inflazione daranno indicazioni sulla situazione dell'economia locale.
  • In Cina, proseguirà l'Assemblea nazionale del popolo, mentre si attendono la pubblicazione dei dati sulla crescita dei prestiti e dell'indice dei prezzi delle abitazioni, oltre alla decisione della Banca popolare cinese in merito al tasso sulle operazioni di rifinanziamento a medio termine.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • L'ultima parte del percorso di riduzione del tasso di inflazione dal 3% al 2% sembra essere più accidentata negli Stati Uniti che nell'eurozona. Nel complesso, il mix di crescita/inflazione sta innegabilmente rientrando in un territorio "familiare".
  • Lo scenario che continuiamo a ritenere più probabile è quello di un atterraggio morbido accompagnato da una disinflazione costante negli Stati Uniti, presupponendo che la Fed non abbia alcuna fretta di fornire sostegno monetario. Non ci aspettiamo che l'allentamento monetario cominci prima della fine del primo semestre.
  • Il 2024 dovrebbe offrire una migliore visibilità con la progressiva riduzione del divario nella crescita economica tra i paesi, mentre la maggior parte delle banche centrali nel frattempo ha recuperato spazio di manovra.
  • L'attività economica cinese ha mostrato qualche debole segno di stabilizzazione, mentre i prezzi mantengono una traiettoria deflazionistica.

 

Rischi

  • Sebbene permanga incertezza sulle tempistiche dell'avvio di un allentamento monetario, un rischio al ribasso potrebbe essere rappresentato da un approccio troppo prudente rispetto a un allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali e a un mercato deluso.
  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Mar Rosso. Eventuali inversioni di tendenza al rialzo nel prezzo del petrolio, nei rendimenti statunitensi e nell'USD sono le principali variabili da tenere d'occhio.
  • Un rischio che potrebbe manifestarsi è quello di un'inflazione più persistente del previsto, in grado di spingere le banche centrali a invertire la retorica accomodante. A nostro avviso, sarebbe necessario ben più degli incostanti dati osservati a gennaio.
  • Al di là delle esposizioni all'immobiliare commerciale, potrebbero riaffacciarsi rischi di stabilità finanziaria dovuti alla più imponente stretta monetaria degli ultimi quarant'anni.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation è ampiamente bilanciata. Riconosciamo l'attuale slancio a sostegno del mercato azionario statunitense, abbiamo la convinzione più debole sul mercato europeo e ci manteniamo neutrali su Giappone e mercati emergenti, sebbene entrambi sembrino aver raggiunto un punto di svolta.
  2. Abbiamo le seguenti ulteriori convinzioni di investimento:
    • Manteniamo un'allocazione neutrale poiché il sentiment appare teso e data l'assenza di un segnale di vendita nella nostra analisi proprietaria.
    • Nel contesto delle azioni, ci concentriamo su tematiche specifiche. Tra esse, prediligiamo la tecnologia/l'IA e rimaniamo inoltre acquirenti di settori di fine ciclo, come sanità e beni di prima necessità. Cerchiamo opportunità tra le azioni delle small e mid-cap che hanno subito forti svalutazioni nel corso dell'anno oppure nel segmento dell'energia pulita.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di una ripresa dei rendimenti.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei core, con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di calo dell'inflazione.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
    • Conserviamo una visione neutrale sui titoli di Stato USA, alla ricerca di un nuovo e più interessante punto d'ingresso, in quanto ci aspettiamo che i mercati rivedranno più avanti le loro prospettive sulla Fed.
  4. Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

Il rally del mercato statunitense da ottobre risulta eccezionale rispetto ai dati storici e, da parte nostra, riconosciamo l'attuale slancio, anche se, dopo questo numero atipico di aumenti successivi, è cresciuta la probabilità di un consolidamento a breve termine. Conserviamo una posizione di sostegno sulle azioni statunitensi, siamo più cauti sul mercato europeo e neutrali su Giappone e mercati emergenti. In termini settoriali, manteniamo un atteggiamo costruttivo su tecnologia, sanità e beni di prima necessità. Nel segmento del reddito fisso, siamo aperti all'idea di aggiungere duration europea, abbiamo meno convinzioni rispetto alla duration statunitense, continuiamo a raccogliere carry tramite il credito investment grade e il debito dei mercati emergenti.

 

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