La scorsa settimana in sintesi
- L'esito delle elezioni tedesche ha rafforzato il sentiment del mercato azionario europeo, a fronte di speranze di crescita, riduzione delle imposte sulle società e spese fiscali per la difesa e le infrastrutture.
- Gli investitori hanno valutato le nuove promesse di Donald Trump in materia di dazi doganali, mentre le azioni del settore tecnologico sono crollate dopo che i guadagni di Nvidia, unitamente alle sue prospettive di profitto, hanno sollevato dubbi.
- La fiducia dei consumatori statunitensi ha subito un brusco calo, mentre le aspettative di inflazione delle famiglie non sono più ancorate.
- Il calo delle spese personali negli Stati Uniti ha confermato la debolezza delle vendite al dettaglio, mentre l'inflazione PCE headline e core è scesa nel mese di gennaio.
Dati ed eventi di questa settimana
- Il discorso del Presidente degli Stati Uniti Trump a una sessione congiunta del Congresso e la possibile entrata in vigore di dazi del 25% su Canada e Messico, nonché di ulteriori dazi del 10% sulla Cina, saranno al centro dell'attenzione.
- Nell'eurozona, è attesa la pubblicazione delle stime flash sull'inflazione di febbraio (compresi i dati sull'inflazione dei prezzi al consumo core e headline), che aprirà la porta a un allentamento della politica monetaria da parte della BCE e a un ulteriore taglio del tasso d'interesse di riferimento.
- I legislatori cinesi si riuniranno per le “due sessioni” dell'Assemblea nazionale del popolo e decideranno in merito a stimoli, spese per la difesa e tecnologia.
- Il report sul mercato del lavoro statunitense rivelerà l'andamento dell'occupazione, la crescita dei salari e la forza del mercato del lavoro stesso, influenzando le aspettative sulla politica della Federal Reserve e le prospettive economiche generali per famiglie e imprese.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Secondo le proiezioni, gli Stati Uniti cresceranno oltre il 2% nel 2025/26, ma i dazi e le misure sull'immigrazione impediranno la disinflazione, limitando l'allentamento della Fed. Ciò potrebbe creare una divergenza, con la crescita e l'inflazione degli Stati Uniti che si muovono in direzioni opposte rispetto ad altre regioni.
- L'eurozona si trova ad affrontare una crescita inferiore all'1% destinata a protrarsi per tre anni consecutivi (2024-2026), con la BCE che dovrà necessariamente tagliare i tassi per via della debolezza delle condizioni interne. Crescita e inflazione dovrebbero rimanere al di sotto dei tassi registrati negli Stati Uniti.
- L'economia cinese è in difficoltà a causa della scarsa fiducia e dell'aumento dei dazi statunitensi. Si attendono annunci di ulteriori stimoli da parte dell'Assemblea nazionale del popolo.
Rischi
- Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali e delle relazioni diplomatiche comportano rischi significativi per la stabilità dei mercati e per i paesi più piccoli.
- Come la Cina, Canada e Messico stanno per essere colpiti dai dazi statunitensi. Inoltre, questo mese è in programma l'entrata in vigore dei dazi statunitensi del 25% su acciaio e alluminio a livello globale.
- Al di là dell'impatto sull'inflazione, gli sconvolgimenti legati ai dazi potrebbero ridurre i volumi del commercio globale, indebolire la fiducia degli investitori e amplificare la volatilità delle valute, creando quindi difficoltà per la crescita.
- Negli Stati Uniti, esiste il rischio interno che il mercato del lavoro smetta di irrigidirsi, dato che l'incertezza legata al commercio e al DOGE modera la domanda.
- In un contesto caratterizzato da una diplomazia imprevedibile, i mercati guardano alla fine della guerra in Ucraina come a un segnale positivo per l'euro e le azioni europee. Finora, i politici europei sono stati emarginati in questo processo.
Strategia cross-asset
- Abbiamo iniziato il 2025 con una complessiva sovraponderazione sulle azioni globali. Il nostro approccio è bilanciato a livello settoriale e geografico in Europa, Cina e Stati Uniti.
- L'eurozona vive una situazione di incertezza, tra il cessate il fuoco in Ucraina e il rischio di dazi statunitensi. Nel frattempo, una valuta più debole rappresenta un sostegno per gli esportatori. Al momento, il miglioramento degli indicatori del sentiment delle imprese, una banca centrale accomodante e le buone prospettive di crescita degli utili hanno creato un contesto più favorevole per le azioni europee. L'effetto combinato di una valutazione conveniente e un posizionamento degli investitori storicamente basso costituisce un fattore di sostegno. Siamo esposti ai titoli industriali e a media capitalizzazione, che hanno mostrato segnali di inversione di tendenza, offrendo un potenziale di recupero rispetto alle large cap.
- In vista delle “due sessioni” dell'Assemblea nazionale del popolo cinese, ci manteniamo neutrali sulle azioni dei mercati emergenti, con qualche sfumatura. Siamo positivi sulla Cina rispetto all'India.
- Finora, gli Stati Uniti sono stati trainati da una crescita economica solida e superiore al potenziale, oltre che da utili societari resilienti. Nel breve termine, l'incertezza è cresciuta, alimentata dall'introduzione di un nuovo modello di IA cinese, da nuovi dazi e dalla possibilità di tagli alla spesa interna. Ci concentriamo in particolare su finanziari e sanità.
- La posizione sul Giappone è neutrale.
- Nel reddito fisso, la divergenza delle politiche monetarie tra economie avanzate ed emergenti complica il quadro finanziario globale. Mentre i tagli dei tassi nei mercati sviluppati accrescono la liquidità, le economie emergenti devono far fronte a condizioni monetarie più restrittive a causa di pressioni valutarie e rischi inflazionistici. Questa dicotomia sottolinea l'importanza di un posizionamento selettivo nei mercati del reddito fisso.
- Rispetto ai titoli di Stato:
- Siamo long sulla duration in Europa, con una preferenza rispetto al debito statunitense.
- Manteniamo un'allocazione neutrale sul debito dei mercati emergenti.
- Sul fronte del credito:
- Restiamo complessivamente neutrali sull'Investment Grade e sull'High Yield, in quanto gli spread sono contratti e si prevedono pochissime insolvenze.
- Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
- I metalli preziosi, come l'argento e l'oro, restano interessanti come copertura contro l'inflazione e l'incertezza economica.
- Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
- Per ora, manteniamo una posizione leggermente long sul dollaro statunitense, mentre le dinamiche politiche interne potrebbero sia sostenere che limitare l'apprezzamento del dollaro.
- Lo yen giapponese potrebbe apprezzarsi in risposta alla stabilizzazione economica globale e al suo status di bene rifugio.
Il nostro posizionamento
Manteniamo una posizione leggermente positiva sulle azioni globali, adottando un approccio più bilanciato in termini settoriali e geografici. In particolare, nutriamo un rinnovato interesse per l'Europa e la Cina, in quanto il catch-up trade in queste regioni ha ancora potenziale rialzo: una serie di fattori macroeconomici, geopolitici e tecnologici ha introdotto notevoli cambiamenti che gli investitori devono valutare attentamente. La questione fondamentale resta quella di stabilire se tali cambiamenti rappresentino fluttuazioni temporanee o trasformazioni strutturali. Ciò nonostante, essi stanno attivamente plasmando le tendenze del mercato e le strategie di investimento. Nell'ambito del reddito fisso, manteniamo la nostra preferenza per la duration dell'Europa core (Germania), poiché prevediamo una crescita contenuta per il 2025 e ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. Al contrario, il rischio per i rendimenti statunitensi resta al rialzo. Rimaniamo long sul dollaro statunitense e sullo yen giapponese.