Coffee Break

Salari statunitensi e utili delle società tecnologiche sotto i riflettori

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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • "DeepSeek", un programma cinese di intelligenza artificiale (IA), ha scatenato un sell-off nell'ecosistema dell'IA.
  • La decisione della Federal Reserve di sospendere i tagli ha ampliato il differenziale con la Banca centrale europea, che ha invece risposto alla fragilità economica dell'area tagliando i tassi.
  • Il PIL degli Stati Uniti si è espanso del 2,3% nel corso del quarto trimestre, con una forte spesa per i consumi compensata da un indebolimento degli investimenti e da una frenata delle scorte, mentre la crescita del PIL dell'eurozona si è arrestata.
  • I dati salienti della stagione degli utili del quarto trimestre hanno evidenziato profitti superiori alle attese per Meta e una crescita nei servizi per Apple e SAP, ma anche una guidance più debole da parte di Microsoft e la delusione di LVMH.

Dati ed eventi di questa settimana

  • Sia il report sui salari non agricoli che l'indice preliminare del sentiment elaborato dall'Università del Michigan offriranno indicazioni sulla forza dei consumatori statunitensi all'inizio dell'anno.
  • Gli investitori esamineranno inoltre le relazioni sugli utili dei giganti della tecnologia Alphabet e Amazon.
  • I nuovi dazi imposti sulle importazioni da Messico, Canada e Cina dovrebbero comportare un aumento dei prezzi per i consumatori americani. In risposta, Canada e Messico hanno annunciato una ritorsione a colpi di dazi sulle merci statunitensi, con un potenziale inasprimento delle tensioni commerciali.
  • I mercati terranno sotto stretta osservazione il dato preliminare dell'inflazione e il CPI dell'eurozona per valutare il recente taglio dei tassi della BCE, mentre la produzione industriale, gli ordini di fabbrica e i dati sul commercio di Germania e Francia forniranno ulteriori indicazioni sullo slancio economico della regione.
  • La BoE annuncerà la sua ultima decisione politica in un contesto caratterizzato da approcci divergenti tra le banche centrali. Sebbene l'inflazione si sia raffreddata, la BoE potrebbe rimanere cauta rispetto a un taglio dei tassi troppo repentino.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Negli Stati Uniti, le aspettative per il 2025 indicano una solida crescita economica. Prevediamo una crescita del PIL del 2,6%, trainata da forti dinamiche del mercato del lavoro, consumi sostenuti e maggiori investimenti nei settori della tecnologia. La spesa al consumo resta un motore fondamentale, sostenuta da crescenti redditi disponibili e tassi di disoccupazione relativamente ridotti.
  • La crescita del PIL nell'eurozona, prevista allo 0,9% nel 2025, è imputabile a sfide strutturali, tra cui una scarsa produttività e venti contrari di natura demografica. La politica monetaria favorevole e gli investimenti mirati nell'energia verde e nelle infrastrutture offrono spiragli di ottimismo circa il mantenimento dell'espansione.
  • Con gli Stati Uniti in procinto di implementare politiche protezionistiche, i mercati emergenti, soprattutto quelli strettamente legati all'economia cinese, si trovano a fronteggiare importanti sfide. Finora, è stato un sollievo che la nuova amministrazione non abbia annunciato alcun dazio doganale immediato nei confronti della Cina.

Rischi

  • Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali e delle relazioni diplomatiche comportano rischi significativi per la stabilità dei mercati e per i paesi più piccoli.
  • I crescenti rendimenti obbligazionari, strettamente legati al rischio di misure inflazionistiche attraverso dazi più elevati e una minore offerta di manodopera sulla scia di restrizioni all'immigrazione, rappresentano un rischio per il nostro scenario centrale.
  • Al di là dell'impatto sull'inflazione, gli sconvolgimenti legati ai dazi potrebbero ridurre i volumi del commercio globale, indebolire la fiducia degli investitori e amplificare la volatilità delle valute, creando quindi difficoltà per la crescita.
  • Le politiche divergenti delle banche centrali di tutto il mondo potrebbero esacerbare la volatilità dei prezzi degli asset, indotta dalle diverse traiettorie dell'inflazione e dalle differenti strategie monetarie.

 

Strategia cross-asset

  1. Cominciamo il primo trimestre del 2025 con una leggera sovraponderazione sulle azioni globali. Il nostro approccio è sempre più bilanciato dal punto di vista geografico, poiché la concorrenza per la leadership nel campo dell'intelligenza artificiale è agguerrita e l'eurozona potrebbe beneficiare di una valuta più debole.
    • Gli Stati Uniti sono trainati da una forte crescita economica, superiore al potenziale, e da utili societari solidi. Nel breve termine, l'incertezza risulta leggermente più elevata, alimentata dall'introduzione di un nuovo modello di IA cinese.
    • Ci concentriamo in particolare sui settori ciclici, che dovrebbero beneficiare delle politiche nazionali di stimolo.
    • Dopo anni di sottoperformance rispetto agli Stati Uniti, il miglioramento degli indicatori del sentiment delle imprese, una valuta più conveniente, una banca centrale accomodante e una migliore prospettiva di crescita degli utili hanno creato alla fine dell'anno un contesto più favorevole per le azioni europee. Sebbene persistano sfide strutturali e incertezza politica, la combinazione di valutazioni convenienti e un posizionamento degli investitori storicamente basso implica che le azioni dell'eurozona meritano un'allocazione più equilibrata.
    • In vista delle “due sessioni” dell'Assemblea nazionale del popolo cinese in programma a marzo, ci manteniamo neutrali sulle azioni dei mercati emergenti.
    • La posizione sul Giappone è neutrale.
  2. Nel reddito fisso, la divergenza delle politiche monetarie tra economie avanzate ed emergenti complica il quadro finanziario globale. Mentre i tagli dei tassi nei mercati sviluppati accrescono la liquidità, le economie emergenti devono far fronte a condizioni monetarie più restrittive a causa di pressioni valutarie e rischi inflazionistici. Questa dicotomia sottolinea l'importanza di un posizionamento selettivo nei mercati del reddito fisso.
  3. Rispetto ai titoli di Stato:
    • Siamo leggermente long sulla duration in Europa.
    • Siamo lievemente short negli Stati Uniti.
    • Manteniamo un'allocazione neutrale sul debito dei mercati emergenti.
  4. Sul fronte del credito:
    • Restiamo complessivamente neutrali sull'Investment Grade e sull'High Yield, in quanto gli spread sono contratti e si prevedono pochissime insolvenze.
  5. Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
    • L'oro è favorito per le sue qualità protettive contro la volatilità dei mercati e i rischi geopolitici, nonostante la recente pressione esercitata dal rafforzamento del dollaro e dall'aumento dei tassi di interesse reali statunitensi.
  6. Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
    • Le prospettive per il dollaro statunitense restano complesse, in quanto le dinamiche politiche interne possono sia sostenere che limitare il suo apprezzamento. Per ora, manteniamo una posizione lunga sull'USD.
    • Lo yen giapponese potrebbe apprezzarsi in risposta alla stabilizzazione economica globale e al suo status di bene rifugio.

 

Il nostro posizionamento

Mentre ci addentriamo sempre più nel primo trimestre del 2025, i mercati finanziari continuano a dimostrare resilienza, sostenuti da una costante crescita globale, politiche monetarie accomodanti e una solida espansione degli utili nel settore della tecnologia. In questo contesto, manteniamo una leggera sovraponderazione sui titoli azionari globali, con particolare attenzione agli Stati Uniti, in presenza di fondamentali favorevoli e di un recente upgrade delle azioni dell'eurozona. Riguardo al reddito fisso, manteniamo la nostra preferenza per la duration dell'Europa core (Germania), poiché prevediamo una crescita contenuta per il 2025 e ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. Per contro, siamo negativi sulla duration statunitense. Il rischio per i rendimenti statunitensi tende ancora al rialzo e il futuro dipenderà dalle politiche della nuova amministrazione. Restiamo lunghi sul dollaro USA e sullo yen giapponese.

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