La scorsa settimana in sintesi
- I mercati hanno orientato le aspettative in considerazione di un livello dei Fed Fund che, dallo 0,375% attuale, raggiungerà alla fine dell'anno quota 2,25%. Il presidente Jerome Powell ha dichiarato che la Fed utilizzerà gli strumenti necessari per ripristinare la stabilità dei prezzi, ritenendo "l'inflazione davvero troppo alta".
- Dall'indice INSEE francese al belga BNB, passano per l'indice IFO tedesco e i dati dell'Università del Michigan sul sentiment dei consumatori, i sondaggi sulla fiducia di imprese e famiglie rivelano aspettative in netto peggioramento, sebbene le situazioni correnti stiano ancora reggendo.
- I lockdown imposti nella Cina continentale per mitigare l'epidemia di COVID-19 stanno intaccando i consumi e la mobilità, fino a rendere all'apparenza ambizioso l'obiettivo di crescita del PIL del 5,5% previsto per quest'anno.
- Un mese dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'UE ha concordato l'acquisto di maggiori quantità di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, mentre la NATO ha scelto di rafforzare la propria presenza in Europa orientale.
Dati ed eventi di questa settimana
- Le stime preliminari sull’indice dei prezzi al consumo dell'eurozona prevedono per marzo un'accelerazione verso il 7% su base annua, con le prime conseguenze economiche della guerra in Ucraina che diventeranno concretamente visibili.
- Il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense di marzo, di cui si attende la pubblicazione, confermerà probabilmente la situazione estremamente solida osservata dalla Federal Reserve.
- Dato che il prezzo del petrolio (Brent) è nuovamente aumentato a 120 USD al barile, la riunione dell'OPEC+, incentrata sugli obiettivi di fornitura, sarà attentamente monitorata in attesa di segnali di una potenziale distensione nel mercato petrolifero.
- Sul fronte geopolitico, un summit UE-Cina dimostrerà l'accordo sulla lotta al cambiamento climatico, ma anche le divisioni per ciò che riguarda le sanzioni alla Russia.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- L'invasione militare russa dell'Ucraina sta portando a tensioni significative e alterando le prospettive del mercato a medio termine. Per ora, uno scenario di crescita economica superiore al potenziale resta realizzabile, ma il tempo è di fondamentale importanza, considerato che il range dei risultati si sta restringendo con il perdurare del conflitto.
- A marzo, la Fed ha avviato un nuovo ciclo di rialzi e prevede di accelerare la stretta durante l'anno in corso e nel prossimo. Il nostro scenario centrale (e ottimale) prevede che la Fed riesca a portare a termine un atterraggio morbido per l'economia. Il decennale statunitense dovrebbe continuare ad aumentare così come i tassi reali.
- In Europa, la BCE ha annunciato che smetterà di acquistare obbligazioni in estate. L'annuncio prepara il terreno a un aumento dei tassi d'interesse, probabilmente più avanti nel corso dell'anno.
Rischi
- La guerra tra Russia e Ucraina sta spingendo in generale i prezzi delle materie prime, soprattutto quelli di petrolio e gas, e continua a pesare sul sentiment degli investitori.
- Come attualmente dimostrato dal caso della Cina, il COVID-19 e le sue varianti sottolineano il rischio di uno stop-and-go nelle restrizioni economiche.
- Uno shock dell'offerta dovuto alle tensioni geopolitiche potrebbe pesare sull'attività e sulla crescita degli utili aziendali.
- Per lo stesso motivo, ma specificamente negli Stati Uniti, un aumento dei tassi improvviso e più rapido del previsto (se le pressioni inflazionistiche dovessero aumentare e/o persistere) potrebbe mettere a repentaglio la ripresa.
Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation
La guerra in Ucraina ha aggiunto nuove incertezze per gli investitori. L'impatto economico più immediato è una revisione al rialzo, fino a quota 5%, nelle previsioni sull'inflazione per quest'anno, oltre a una revisione al ribasso nelle previsioni di crescita del PIL dell'eurozona, che dovrebbe attestarsi sul 3,4% secondo le stime del nostro scenario centrale. Di conseguenza, le incertezze, già in aumento per via dell'atteso inasprimento della politica monetaria negli Stati Uniti, sono cresciute ulteriormente. L'invasione dell'Ucraina e le conseguenti sanzioni economiche alla Russia ci hanno spinti a essere prudenti nelle nostre allocazioni. Si è creato un circolo vizioso in base al quale più a lungo durerà il conflitto, più il mondo dell'economia diventerà vulnerabile. Questo ci ha portato a posizionare i nostri portafogli in modo che risultassero ampiamente bilanciati. La nostra strategia Multi Asset deve far fronte alle nuove incertezze e rimanere agile. Abbiamo imparato dal passato che i conflitti armati non hanno un impatto duraturo sui mercati, fatta eccezione per i casi in cui determinano una crisi energetica.
Strategia Cross-Asset
- Di fronte ai due esiti possibili, abbiamo posizionato i nostri portafogli attorno a una ponderazione neutrale con un certo livello di esposizione ai derivati nell'eurozona e negli Stati Uniti. I mercati sono ben lontani dal considerare uno scenario recessivo alternativo su azioni e credito.
- Manteniamo un posizionamento complessivamente neutrale sulle azioni, con particolare attenzione a:
- settori difensivi e titoli di qualità nei segmenti sanità, materiali, energia e clima;
- asset che potranno beneficiare dell'importante emissione obbligazionaria dell'UE per la spesa legata a energia e difesa.
- L'attuale contesto inflazionistico spiega perché la nostra allocazione obbligazionaria continua a concentrarsi su:
- una duration breve;
- una diversificazione tra obbligazioni indicizzate all'inflazione e carry ottenuto attraverso il debito emergente.
- Per ciò che riguarda la nostra allocazione a tematiche e trend di lungo termine: L'invasione russa dell'Ucraina ha cominciato a modificare le priorità di spesa dei governi in termini di indipendenza energetica e difesa. Pertanto, pur mantenendo un ampio spettro di convinzioni di lungo termine, favoriremo l'azione per il clima (correlata alla trasformazione energetica) e conserveremo sanità, innovazione, evoluzione demografica e consumo.
- La nostra strategia valutaria prevede esposizioni a CHF, JPY e USD, che svolgono il loro ruolo di bene rifugio.
