Coffee Break

Un altro passo verso la divergenza monetaria

Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Donald Trump ha firmato i suoi primi ordini esecutivi e ha annunciato il progetto di un sistema informatico denominato "Stargate".
  • I PMI flash europei sono migliorati più del previsto grazie al settore manifatturiero e nonostante il rallentamento dell'attività dei servizi.
  • La Banca del Giappone ha alzato il tasso overnight portandolo allo 0,5%, in risposta all'inflazione determinata dalla debolezza dello yen e dall'aumento dei costi delle importazioni.
  • Netflix e Procter & Gamble hanno registrato forti guadagni, mentre altri hanno dovuto affrontare problemi legati alla domanda. A Davos, i leader mondiali hanno chiesto collaborazione per far fronte a disuguaglianze, cambiamenti climatici e rischi geopolitici.

Dati ed eventi di questa settimana

  • La Fed e la BCE saranno al centro dell'attenzione. La prima dovrebbe mantenere i tassi invariati, mentre la seconda probabilmente li ridurrà. Le conferenze stampa forniranno ulteriori informazioni.
  • La stagione degli utili del quarto trimestre entrerà nel vivo con i report di Microsoft, Meta, Tesla e Apple, che dominano il settore tecnologico. In Europa spiccano LVMH, SAP, Roche e Novartis. I giganti dell'energia Exxon Mobil, Chevron e Shell forniranno indicazioni sulle tendenze globali del settore.
  • Secondo le proiezioni, il PIL del quarto trimestre degli Stati Uniti continuerà a registrare una robusta espansione, pari al 2,6%. In Europa, verranno resi noti i dati sul PIL delle principali economie, mentre il PIL canadese di novembre concluderà gli aggiornamenti sull'attività economica.
  • Il CPI flash di gennaio dell'eurozona metterà in evidenza le tendenze di disinflazione, con Spagna, Germania e Francia in primo piano. In Giappone, il CPI, insieme ai dati sul mercato del lavoro e sull'industria, offrirà indizi sulla dinamica dell'inflazione.
  • Avrà inoltre inizio il Capodanno cinese, noto anche come Capodanno lunare. Si dice che l'Anno del Serpente simboleggi il rinnovamento, la trasformazione e la crescita.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Negli Stati Uniti, le aspettative per il 2025 indicano una solida crescita economica. Prevediamo una crescita del PIL del 2,6%, trainata da forti dinamiche del mercato del lavoro, consumi sostenuti e maggiori investimenti nei settori della tecnologia. La spesa al consumo resta un motore fondamentale, sostenuta da crescenti redditi disponibili e tassi di disoccupazione relativamente ridotti.
  • La crescita del PIL nell'eurozona, prevista allo 0,9% nel 2025, è imputabile a sfide strutturali, tra cui una scarsa produttività e venti contrari di natura demografica. Tuttavia, il miglioramento delle vendite al dettaglio, le misure fiscali difensive, la politica monetaria accomodante, come pure gli investimenti mirati in energia e infrastrutture green, lasciano intravedere spiragli di ottimismo rispetto alla possibilità di mantenere un'espansione.
  • Con gli Stati Uniti in procinto di implementare politiche protezionistiche, i mercati emergenti, soprattutto quelli strettamente legati all'economia cinese, si trovano a fronteggiare importanti sfide. È stato un sollievo che la nuova amministrazione non abbia annunciato alcun dazio doganale immediato nei confronti della Cina.

Rischi

  • I crescenti rendimenti obbligazionari, strettamente legati al rischio di misure inflazionistiche attraverso dazi più elevati e una minore offerta di manodopera sulla scia di restrizioni all'immigrazione, rappresentano un rischio per il nostro scenario centrale.
  • Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali e delle relazioni diplomatiche comportano rischi significativi per la stabilità dei mercati e per i paesi più piccoli.
  • Le turbolenze risultanti dai dazi potrebbero ridurre i volumi del commercio globale, minare la fiducia degli investitori e amplificare la volatilità delle valute, ostacolando la crescita.
  • Le politiche divergenti delle banche centrali di tutto il mondo potrebbero esacerbare la volatilità dei prezzi degli asset, indotta dalle diverse traiettorie dell'inflazione e dalle differenti strategie monetarie.

 

Strategia cross-asset

  1. Abbiamo aperto il primo trimestre del 2025 applicando un leggero sovrappeso sulle azioni globali, con un focus sugli Stati Uniti alla luce di fondamentali favorevoli. Di recente, abbiamo rivisto al rialzo la nostra visione sull'eurozona, optando per un'allocazione azionaria neutrale.
    • Gli Stati Uniti sono trainati da una forte crescita economica, superiore al potenziale, e da utili societari solidi. Nel breve termine, l'incertezza è leggermente maggiore, poiché la nuova amministrazione non ha ancora annunciato i dazi, né quali saranno la loro entità e il loro obiettivo.
    • Ci concentriamo in particolare sui settori ciclici, che dovrebbero beneficiare delle politiche nazionali di stimolo.
    • Dopo anni di sottoperformance rispetto agli Stati Uniti, il miglioramento degli indicatori del sentiment delle imprese, una valuta più conveniente, una banca centrale accomodante e una migliore prospettiva di crescita degli utili hanno creato alla fine dell'anno un contesto più favorevole per le azioni europee. Sebbene persistano sfide strutturali e incertezza politica, la combinazione di valutazioni convenienti e un posizionamento degli investitori storicamente basso implica che le azioni dell'eurozona meritano un'allocazione più equilibrata e neutrale.
    • In vista delle “due sessioni” dell'Assemblea nazionale del popolo cinese in programma a marzo, ci manteniamo neutrali sulle azioni dei mercati emergenti.
    • La posizione sul Giappone è neutrale.
  2. Nel reddito fisso, la divergenza delle politiche monetarie tra economie avanzate ed emergenti complica il quadro finanziario globale. Mentre i tagli dei tassi nei mercati sviluppati accrescono la liquidità, le economie emergenti devono far fronte a condizioni monetarie più restrittive a causa di pressioni valutarie e rischi inflazionistici. Questa dicotomia sottolinea l'importanza di un posizionamento selettivo nei mercati del reddito fisso.
  3. Rispetto ai titoli di Stato:
    • Siamo leggermente long sulla duration in Europa.
    • Siamo lievemente short negli Stati Uniti.
    • Manteniamo un'allocazione neutrale sul debito dei mercati emergenti.
  4. Sul fronte del credito:
    • Restiamo complessivamente neutrali sull'Investment Grade e sull'High Yield, in quanto gli spread sono contratti e si prevedono pochissime insolvenze.
  5. Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
    • L'oro è favorito per le sue qualità protettive contro la volatilità dei mercati e i rischi geopolitici, nonostante la recente pressione esercitata dal rafforzamento del dollaro e dall'aumento dei tassi di interesse reali statunitensi.
  6. Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
    • Le prospettive per il dollaro statunitense restano complesse, in quanto le dinamiche politiche interne possono sia sostenere che limitare il suo apprezzamento. Per ora, manteniamo una posizione lunga sull'USD.
    • Lo yen giapponese potrebbe apprezzarsi in risposta alla stabilizzazione economica globale e al suo status di bene rifugio.

 

Il nostro posizionamento

Mentre ci addentriamo sempre più nel primo trimestre del 2025, i mercati finanziari continuano a dimostrare resilienza, sostenuti da una costante crescita globale, politiche monetarie accomodanti e una solida espansione degli utili nel settore della tecnologia. In questo contesto, manteniamo una leggera sovraponderazione sui titoli azionari globali, con particolare attenzione agli Stati Uniti, in presenza di fondamentali favorevoli e di un recente upgrade delle azioni dell'eurozona. Riguardo al reddito fisso, manteniamo la nostra preferenza per la duration dell'Europa core (Germania), poiché prevediamo una crescita contenuta per il 2025 e ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. Assumiamo invece una visione negativa sulla duration statunitense: il rischio per i rendimenti USA tende ancora al rialzo e il futuro dipenderà dalle politiche della nuova amministrazione. Rimaniamo long sul dollaro USA e sullo yen giapponese.

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