La scorsa settimana in sintesi
- Per la prima volta in 4 anni, la Fed ha tagliato i tassi operando una riduzione pari addirittura a 50 pb, ricordando così agli investitori il suo duplice mandato e dimostrandosi pronta a replicare qualora la situazione dovesse renderlo necessario.
- La BoE ha mantenuto i tassi invariati, poiché i dati sull'inflazione continuano a destare preoccupazione. Allo stesso modo, la BoJ ha mantenuto invariata la propria politica moentaria, determinando un indebolimento dello yen.
- Secondo le stime preliminari, la fiducia dei consumatori dell'eurozona ha registrato un lieve aumento rispetto alle previsioni, toccando il livello più alto dal febbraio 2022.
- Nonostante il persistere di problemi di accessibilità economica, vi sono segnali che indicano come il mercato immobiliare statunitense si stia gradualmente spostando a favore degli acquirenti.
Dati ed eventi di questa settimana
- I PMI flash globali relativi al comparto manifatturiero e a quello dei servizi offriranno una panoramica dell'attività delle imprese in settori chiave e permetteranno così di valutare la forza della produzione industriale.
- Insieme ai tassi d'inflazione preliminari dei principali paesi membri e ai dati sui prestiti concessi a imprese e famiglie, il bollettino economico della BCE aiuterà gli investitori a stimare la salute economica complessiva della zona euro.
- In Giappone, la pubblicazione del CPI e del CPI core dovrebbe confermare come il recente rafforzamento dello yen abbia ridotto il rischio di un'impennata dell'inflazione.
- Sono attese le riunioni delle banche centrali di Australia, Svezia e Svizzera, che manterranno il mix inflazione/crescita sotto i riflettori.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Rimaniamo fiduciosi in un atterraggio morbido dell'economia statunitense, nonostante la recente volatilità, il nervosismo elettorale, le sfide stagionali e la maggiore volatilità del mercato rispetto al primo semestre del 2024.
- Mentre in Cina permane una tendenza deflazionistica, sia la BCE che la Fed stanno allentando le rispettive politiche monetarie. Ciò segna l'inizio di una normalizzazione della curva dei rendimenti, dopo oltre due anni di inversione.
- Negli Stati Uniti, le previsioni di crescita per il 2025 sono sempre più influenzate da fattori politici e monetari. La crescita europea continua a deludere ed è fondamentale per una ripresa dell'attività delle imprese e dei consumatori. La crescita cinese resta sottotono.
Rischi
- In prospettiva, occorre vigilare su eventuali decisioni politiche dalle quali scaturirebbero maggiori dazi e un mercato del lavoro più rigido negli Stati Uniti, che potrebbero in ultima analisi portare a un nuovo aumento dell'inflazione o a un significativo incremento delle imposte, che avrebbe una potenziale ricaduta sulla crescita.
- Oltre alla campagna presidenziale statunitense, tra le più drammatiche e caotiche che si ricordi, l'imminente passaggio di consegne alla Casa Bianca potrebbe determinare una ridefinizione delle priorità di politica economica degli Stati Uniti, incidendo così sulla velocità e sull'entità dell'allentamento monetario.
- I rischi geopolitici per le prospettive di crescita globale restano orientati al ribasso, con la guerra tra Russia e Ucraina, il potenziale ripristino dei dazi commerciali internazionali e gli sviluppi in Medio Oriente.
Strategia cross-asset
- Il discusso mix di crescita in aumento e incertezze politiche suggerisce cautela nel breve termine, portandoci ad assumere una posizione complessivamente neutrale sulle azioni.
- Preferiamo i mercati sviluppati a quelli emergenti e, oltre che nelle azioni statunitensi, investiamo in quelle del Regno Unito.
- Negli Stati Uniti siamo esposti al mercato generale.
- Nel Regno Unito, le valutazioni rimangono interessanti, con un potenziale di espansione dei multipli e la BoE pronta a tagliare i tassi d'interesse.
- Nell'eurozona, il veterano conservatore Michel Barnier è stato nominato primo ministro francese e, dopo mesi di incertezza politica innescata da elezioni legislative lampo, il paese sembra pronto per la formazione di un nuovo governo.
- Siamo tatticamente neutrali sul Giappone, dato che un ulteriore rafforzamento dello yen e le incertezze politiche emergenti potrebbero rappresentare una sfida.
- Ci manteniamo neutrali sui mercati emergenti, poiché i consumatori cinesi devono ancora acquisire fiducia e la pressione deflazionistica persiste.
- Nell'allocazione al settore azionario:
- Valutiamo positivamente il settore sanitario, con gli utili in fase di miglioramento e la performance che risulta essere meno dipendente dalle condizioni economiche generali.
- Siamo acquirenti di immobili europei, che dovrebbero beneficiare di tassi di interesse più bassi.
- Ci manteniamo neutrali sulle small cap e sul settore tecnologico.
- Nell'allocazione al reddito fisso, i titoli di Stato rappresentano un investimento interessante in quanto offrono carry e una copertura in un portafoglio multi-asset. Inoltre, intravediamo poco spazio per un'ulteriore contrazione degli spread di credito:
- Privilegiamo il carry agli spread, con particolare attenzione agli emittenti di qualità: conserviamo un orientamento long in termini di duration tramite la Germania e, di recente, abbiamo effettuato prese di profitto sulla nostra esposizione al debito sovrano del Regno Unito.
- Siamo neutrali sulla duration statunitense.
- Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente contratti.
- Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
- Manteniamo un'allocazione sugli investimenti alternativi e sull'oro.
Il nostro posizionamento
Manteniamo una visione costruttiva sui titoli azionari, ma procediamo con cautela nel breve termine. Prendiamo inoltre in considerazione l'imminente irripidimento della curva dei rendimenti - sia che si tratti di un movimento rialzista o ribassista - che avrà conseguenze importanti anche per gli investitori.
Nell'ambito delle azioni, conserviamo un posizionamento neutrale, con una preferenza per il mercato statunitense generale. Su questa sponda dell'Atlantico, preferiamo le azioni del Regno Unito rispetto a quelle dell'eurozona. Nell'ambito della nostra allocazione settoriale, manteniamo una sovraponderazione sul settore sanitario globale per le sue qualità difensive e siamo neutrali sulla tecnologia e sulle small cap statunitensi.
Nella nostra strategia obbligazionaria, teniamo conto della correlazione tra le azioni e le obbligazioni, che si sta invertendo. Ci concentriamo su obbligazioni sicure che svolgono un ruolo di protezione all'interno di un portafoglio diversificato. Manteniamo una duration lunga attraverso le obbligazioni tedesche.
Allo stesso tempo, restiamo neutrali sul segmento investment grade corporate e più cauti sull'high yield globale.