La prossima pubblicazione è prevista per il 3 gennaio 2022.
Buon Natale e auguri di un nuovo anno all'insegna della felicità e del successo!
Il team editoriale del Weekly Coffee Break
La scorsa settimana in sintesi
- In occasione dell'ultima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee), la Federal Reserve ha assunto una linea aggressiva. Il comitato è ora pronto ad avviare un nuovo ciclo di rialzi dei tassi di interesse nel 2022.
- La BCE ha mantenuto la propria posizione. A fronte dell'ulteriore allontanamento dell'eurozona dal pieno impiego, la BCE rimarrà accomodante. Un rialzo del suo tasso a breve termine prima della metà del 2023 verrebbe accolto con sorpresa.
- La stima flash di dicembre dell'indice PMI ha mostrato un raffreddamento nel ritmo pur sostenuto dell'attività manifatturiera e dei servizi, dato che le strozzature nelle catene di fornitura sembrano allentarsi, ma le restrizioni legate alla variante Omicron limitano la mobilità.
- Il summit dei capi di stato dell'UE ha fatto luce sull'attuale situazione relativa al COVID-19 e su varie problematiche correlate alle relazioni esterne dell'UE (prezzi dell'energia, sicurezza e difesa, migranti).
Dati ed eventi di questa settimana
- Mentre i paesi cominceranno a implementare restrizioni più stringenti, gli investitori si concentreranno sull'accelerazione della diffusione della variante Omicron e su ciò che essa potrà comportare per la ripresa e la politica economica nel 2022.
- Tra i pochi eventi da segnalare in calendario c'è la pubblicazione da parte della Commissione europea della previsione dell'indice di fiducia dei consumatori di dicembre.
- Negli Stati Uniti, si attendono le pubblicazioni del dato di The Conference Board sulla fiducia dei consumatori e dell'indice Michigan (Michigan Consumer Sentiment Index) per il mese di dicembre.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Continuiamo a ritenere che, con l'approssimarsi della fine dell'anno, vi siano rischi di rialzo e di ribasso per gli asset rischiosi, ma siamo più costruttivi per il 2022.
- Il nostro scenario centrale prevede che la ripresa economica continuerà, ben lungi dall'aver raggiunto il termine del ciclo (PIL +3,9% negli Stati Uniti e +4,3% nell'eurozona nel 2022, +4,9% in Cina). Con le banche centrali caute, nei prossimi mesi l'effetto "TINA" (There Is No Alternative) continuerà a prevalere, sostenendo le azioni.
- Dovremo barcamenarci tra rischi rialzisti e ribassisti sulle azioni, dato che la volatilità è aumentata e la liquidità a fine anno sarà scarsa.
- Al di là delle preoccupazione per la variante Omicron, riteniamo che il contesto di medio termine rimanga positivo per le azioni, gli asset e i titoli value e la duration breve sul reddito fisso.
Rischi
- Innanzitutto, le infezioni da coronavirus dovute alla variante Delta e, più di recente, alla variante Omicron e alle temperature più basse nell'emisfero settentrionale sottolineano il rischio di uno "stop-and-go" nelle restrizioni economiche.
- In secondo luogo, i vincoli sul fronte dell'offerta sono molteplici e dureranno più a lungo del previsto. Una situazione di estrema tensione sull'offerta potrebbe anche influire non soltanto sullo sviluppo economico, ma anche sulla crescita degli utili delle aziende.
- Terzo, un aumento dei tassi improvviso e più rapido del previsto nelle condizioni finanziarie statunitensi (se le pressioni inflazionistiche dovessero aumentare e/o persistere) potrebbe mettere a repentaglio la ripresa.
Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation
La solida performance economica dovrebbe continuare anche nel 2022, con una crescita pari a circa il 4% negli Stati Uniti e nell'eurozona e prossima al 5% in Cina. Prevediamo che l'offerta e la domanda si ribilancino gradualmente in un contesto di crescita superiore alla potenzialità nelle principali economie sviluppate. Con la forte domanda alle prese con strozzature dell’offerta dovute alla pandemia, emergono tensioni che provocano prezzi più elevati. Pertanto, l'inflazione dovrebbe rimanere elevata in modo preoccupante, almeno nei mesi invernali. Ci aspettiamo che l'avvio di un ciclo di rialzi dei tassi da parte della Fed sarà un periodo molto delicato, durante il quale preferiamo mantenere una duration breve. Per i mercati azionari, il contesto di un potenziale irripidimento della curva dei rendimenti associato a una crescita superiore al potenziale ci porta ad iniziare il 2022 con un orientamento costruttivo sulle azioni, in particolare quelle che fanno capo all'eurozona e ai mercati emergenti.
Strategia cross-asset
Il cambio di paradigma sul piano economico e inflazionistico imporrà un'allocazione azionaria dinamica. Con l'approssimarsi del primo trimestre del 2022, l'inflazione dovrebbe raggiungere il picco e le strozzature dovrebbero iniziare ad allentarsi. Ci concentreremo su asset rischiosi e value finché la crescita mostrerà resilienza e l'inflazione non decelererà. Abbiamo di recente aumentato la nostra esposizione alle azioni.
- Abbiamo un'esposizione agli asset legati al rimbalzo/alla ripresa post-COVID
Sovrappeso su azioni, sottopeso su obbligazioni. Per ciò che riguarda l'azionario, preferenza per titoli europei e dei mercati emergenti comprese le A-share cinesi onshore, quindi azioni giapponesi e statunitensi.
Sottopeso sui titoli di Stato, con una duration breve. Ci concentriamo sulla fonte del carry più elevato, ossia il debito dei mercati emergenti. Rimaniamo neutrali sul credito investment grade europeo, mentre abbiamo declassato l'investment grade statunitense. Presentiamo un'esposizione sulla NOK. - Orientamento positivo su finanziari, materiali ed energia – supponendo che il primo trimestre 2022 veda l'inflazione raggiungere il picco e l'allentamento delle strozzature.
- Nelle nostre tematiche core a lungo termine: tecnologia e innovazione, sanità e clima, poiché mostrano un elevato potenziale di crescita.
