Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Negli Stati Uniti, diversi fattori stagionali hanno contribuito al nuovo calo di un punto percentuale dell'inflazione, passata dal 4,0% di maggio al 3,0% di giugno.
  • Nel Regno Unito, i salari sono cresciuti del 7,3% su base annua, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato del 4,0%, raggiungendo così il livello più alto da gennaio 2022.
  • Nell'eurozona, stando al sondaggio condotto dall'istituto di ricerca ZEW, gli investitori hanno preso atto di un outlook negativo, oltre che di un calo (del 2,2%) peggiore del previsto nella produzione industriale rispetto all'anno passato.
  • Il vertice NATO ha confermato come l'Ucraina sia più vicina che mai all'alleanza, che si è impegnata a fornire attrezzature militari avanzate.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Nell'eurozona, i dati sulla fiducia dei consumatori dell'intera regione e quelli sulla fiducia delle aziende francesi forniranno indicazioni sull'avvio del terzo trimestre.
  • Negli Stati Uniti, ad appena una settimana dalla prossima riunione del FOMC, l'attenzione sarà rivolta ai dati relativi a vendite al dettaglio, produzione industriale e alloggi.
  • Sul fronte geopolitico, l'imminente scadenza dell'accordo sul grano del Mar Nero potrebbe mettere a rischio le esportazioni dei prodotti agricoli ucraini.
  • In Spagna si terranno le elezioni politiche, che vedono contrapporsi il primo ministro uscente Pedro Sánchez e Alberto Nunez Feijóo. Sánchez aveva infatti indetto elezioni anticipate dopo la batosta subita dal Partito Socialista alle elezioni locali e regionali dello scorso maggio.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il nostro scenario principale prevede un assiduo contenimento dell'inflazione da parte delle banche centrali accompagnato da una crescita lenta, sia negli Stati Uniti che nell'eurozona. La portata del rischio di ribasso del mercato dipenderà dal rallentamento dell'economia. Nel complesso, ciò dovrebbe tradursi in un movimento laterale dei mercati finanziari.
  • Nel corso del secondo semestre del 2023, ci aspettiamo un contesto di mercato meno favorevole rispetto al primo semestre, quando i mercati finanziari risultavano resilienti, sospinti da un migliore mix di crescita e inflazione rispetto a quanto previsto dal consenso all'inizio dell'anno.
  • Nell'eurozona, in particolare, l'attesa nuova fase caratterizzata da una crescita economica più lenta e timori ciclici crescenti è già probabilmente cominciata, considerato il generale deterioramento dei dati economici nelle ultime settimane.
  • I mercati emergenti dovrebbero riscontrare, nel corso del prossimo anno, un'accelerazione più rapida della crescita rispetto ai paesi sviluppati, mentre la politica monetaria delle relative banche centrali potrebbe cambiare passo in direzione di un allentamento.

 

Rischi

  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Potrebbero riemergere rischi per la stabilità finanziaria.
  • A seguito dell'importante calo delle sorprese sul fronte della crescita in tutte le principali regioni all'infuori degli Stati Uniti, le previsioni globali potrebbero diventare meno incoraggianti.
  • I mercati sembrano avere un ripensamento sul "tasso terminale" di diverse banche centrali nei mercai sviluppati, dato che l'opera di restrizione non risulta ancora verosimilmente conclusa. Questa revisione delle decisioni attese in materia di politica economica implica un orientamento al ribasso delle prospettive di crescita.

 

Strategia cross-asset

  1. Manteniamo un'allocazione azionaria più cauta rispetto al primo semestre, considerato il potenziale di rialzo limitato. Ai livelli attuali, un esito economico positivo con un atterraggio pressoché morbido sembra già scontato per le azioni. Ci concentriamo a raccogliere il carry e manteniamo una duration lunga.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Abbiamo optato per un posizionamento azionario moderatamente più difensivo, mantenendo una sottoponderazione sulle azioni dell'eurozona a fronte di prezzi diventati a nostro parere troppo compiacenti, dato il contesto restrittivo in ambito monetario e finanziario.
    • Crediamo nel potenziale di rialzo dei mercati emergenti, che dovrebbero beneficiare dei cicli economici e monetari in via di miglioramento rispetto ai mercati sviluppati, mentre le valutazioni restano interessanti.
    • Prediligiamo i titoli difensivi, come ad esempio sanità e beni di consumo di base, rispetto a quelli ciclici, che già scontano un miglioramento e una ripresa economica solidi. Inoltre, i settori difensivi dispongono di un potere di determinazione dei prezzi superiore, sebbene un ulteriore margine di espansione risulti improbabile.
    • A più lungo termine, prediligiamo le tematiche d'investimento correlate alla transizione energetica, a fronte del crescente interesse verso i settori legati al clima e all'economia circolare. Manteniamo la tecnologia nelle nostre convinzioni di lungo termine, perché ci aspettiamo che l'automazione e la robotica proseguano la loro ripresa dal 2022, sebbene a un ritmo ridotto rispetto al primo semestre dell'anno.
  3. Nell'allocazione del reddito fisso, manteniamo un posizionamento lungo in termini di duration:
    • Abbiamo una visione positiva sui titoli di Stato statunitensi ed europei. Non ci aspettiamo che la Bank of England si spingerà fino al livello attualmente scontato dai mercati mentre, d'altro canto, non prevediamo da parte della Fed un allentamento tanto imminente quanto atteso da molti operatori.
    • Optiamo per un sovrappeso sul credito investment grade: una solida convinzione sugli emittenti europei dall'inizio del 2023 poiché il rapporto carry/volatilità risulta interessante.
    • Siamo più prudenti sulle obbligazioni High Yield, poiché l'inasprimento degli standard di credito dovrebbe fungere da ostacolo e, negli ultimi mesi, la protezione contro l'aumento dei default è diminuita.
    • Siamo acquirenti di obbligazioni emergenti, che continuano a offrire il carry più interessante. Un supporto dovrebbe giungere dall'atteggiamento accomodante delle banche centrali a partire dal secondo semestre del 2023. Il posizionamento degli investitori è ancora moderato, a seguito dei deflussi del 2022. E non è previsto un rafforzamento dell'USD, cosa che costituisce una spinta per il debito in valuta locale.
  4. Conserviamo un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, e a valute legate alle materie prime.
  5. Per ciò che riguarda la strategia valutaria, manteniamo una posizione long sullo yen giapponese (contro il dollaro statunitense), che costituisce una buona protezione in un potenziale ambiente di avversione al rischio.
  6. Su un orizzonte di medio termine, ci aspettiamo una buona performance da parte degli investimenti alternativi.

 

Il nostro posizionamento

All'inizio del secondo semestre, le nostre convinzioni si traducono in una sovraponderazione obbligazionaria rispetto alle azioni. Nell'ambito del reddito fisso, riteniamo interessanti le obbligazioni europee Investment Grade e restiamo fiduciosi rispetto a questa classe di attivi. Più di recente, abbiamo gradualmente aggiunto titoli sovrani statunitensi ed europei per definire un posizionamento lungo in termini di duration. In ambito azionario, intravediamo valore in un approccio a bilanciere: sovrappeso sui mercati emergenti mitigato da un sottopeso sull'eurozona. Inoltre, riconosciamo la presenza di un'importante dinamica di supporto e di uno scenario "Goldilocks" negli Stati Uniti: maggiori sorprese positive sul fronte della crescita economica e minori sorprese negative rispetto all'inflazione. Tuttavia, la nostra esposizione al mercato statunitense è associata a una strategia di protezione tramite derivati, dato che il sentiment, il posizionamento e la psicologia di mercato risultano tesi. I mercati riflettono in misura crescente le nostre previsioni di un atterraggio morbido, limitando il potenziale di rendimento futuro. La nostra strategia di asset allocation "di fine ciclo" ruota anch'essa attorno a settori difensivi rispetto ai ciclici.

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