Un panorama ampio di evoluzioni

Manteniamo un sovrappeso sulle azioni globali, adottando un approccio più equilibrato tra settori e regioni. In particolare, presentiamo un rinnovato interesse per l'Europa e la Cina, in quanto il rimbalzo di mercato  in queste regioni offre ancora un potenziale di rialzo; diversi fattori macroeconomici, geopolitici e tecnologici hanno introdotto cambiamenti significativi, che gli investitori devono valutare attentamente. La domanda chiave resta se questi cambiamenti siano fluttuazioni temporanee o trasformazioni strutturali. In ogni caso, stanno influenzando attivamente le tendenze del mercato e le strategie di investimento.

Riguardo al reddito fisso, preferiamo l'esposizione alla duration nell'Europa core (Germania) date le persistenti tendenze attese di crescita contenuta e disinflazione nel 2025. Siamo invece cauti sulla duration statunitense, anticipando rischi di rialzo per i rendimenti USA. Rimaniamo inoltre long sul dollaro USA e sullo yen giapponese.



Negoziati per il cessate il fuoco in Ucraina: una potenziale svolta geopolitica

Di recente, l'indice Eurostoxx50 ha raggiunto un nuovo massimo storico alla chiusura per la prima volta in 25 anni, trainato in parte dall'ottimismo riguardo ai potenziali negoziati per il cessate il fuoco tra Ucraina e Russia. I mercati considerano la prospettiva di pace come un catalizzatore positivo per l'euro e le azioni europee, soprattutto se l'alleggerimento delle sanzioni ridurrà i costi delle commodity. Una risoluzione del conflitto potrebbe stabilizzare la regione, rafforzare il commercio globale e migliorare la fiducia degli investitori. Al contrario, un fallimento potrebbe sostenere le pressioni inflazionistiche e i premi per il rischio geopolitico.

Da una prospettiva geopolitica, l'Europa occidentale continua a diffidare delle intenzioni a lungo termine della Russia. Pertanto, la principale preoccupazione per l'Europa occidentale resta il regime di Putin. Tuttavia, i leader europei devono anche affrontare le sfide della ricostruzione post-bellica e le potenziali responsabilità di peacekeeping, pur avendo un'influenza limitata nei negoziati in virtù del ruolo dell'amministrazione statunitense. In una certa misura, per i politici dell'Europa occidentale il secondo rischio più significativo è rappresentato dall'amministrazione Trump. In questo contesto, abbiamo rivisto al rialzo il posizionamento tattico senza però modificare la nostra allocazione a lungo termine.

 

Le elezioni tedesche e la potenziale riforma del freno al debito

Le imminenti elezioni generali tedesche hanno rappresentato un altro fattore chiave a sostegno del nostro upgrade tattico delle azioni europee nelle scorse settimane. Il potenziale cambio al vertice del paese potrebbe aprire un dibattito sulla riforma del "freno al debito", un limite costituzionale all'indebitamento pubblico. Una coalizione guidata dalla CDU con lo SPD o i Verdi potrebbe introdurre flessibilità fiscale, promuovendo gli investimenti pubblici in infrastrutture, digitalizzazione ed energia verde.

Qualsiasi modifica costituzionale, tuttavia, richiede una maggioranza di due terzi in parlamento. Dato che l'AfD, partito di estrema destra, e il BSW, compagine conservatrice di sinistra, raccolgono attualmente nei sondaggi tra il 25% e il 28% dei consensi, potrebbero bloccare qualsiasi modifica se superassero un terzo dei voti. Si tratta di un rischio da tenere presente per la notte elettorale del 23 febbraio.

Se la Germania dovesse allentare i propri vincoli fiscali, potrebbero migliorare le prospettive dell'intera UE, favorendo la crescita economica e la stabilità dei mercati finanziari europei. Tuttavia, se i colloqui per formare una coalizione dovessero protrarsi per mesi, come è accaduto sempre più spesso nelle recenti elezioni, potrebbe emergere una volatilità a breve termine.

 

Le tensioni geopolitiche e l'imprevedibilità delle politiche commerciali continuano a mettere a rischio la stabilità del mercato globale. La nuova amministrazione statunitense ha ripristinato ed esteso i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, con l'obiettivo di proteggere le industrie nazionali. Se da un lato questa strategia mira a sostenere l'industria manifatturiera statunitense, dall'altro è fonte di incertezza nelle relazioni commerciali globali e può provocare ritorsioni da parte dei paesi colpiti. I crescenti rendimenti obbligazionari, strettamente legati al rischio di misure inflazionistiche attraverso dazi più elevati e una minore offerta di manodopera sulla scia di restrizioni all'immigrazione, rappresentano un rischio per il nostro scenario costruttivo sulle azioni.

I dazi doganali introdotti dalla nuova amministrazione statunitense potrebbero avere una grande influenza e turbare in futuro i mercati finanziari. Ponendo l'accento sul reshoring industriale, sulla protezione dell'occupazione interna e sulla risoluzione degli squilibri commerciali, queste politiche potrebbero influenzare le supply chain globali. Gli adeguamenti dei dazi, in particolare con la Cina e l'Europa, potrebbero contribuire alla volatilità dei mercati azionari, obbligazionari e valutari.

Una potenziale guerra commerciale imminente può tramutarsi in una guerra valutaria? È troppo presto per dirlo, ma da inizio anno l'impatto di una valuta più debole ha indubbiamente sostenuto le azioni europee: le aspettative sugli utili sono evolute in modo più favorevole nelle scorse settimane, sostenendo  la sovraperformance avuta finora nel 2025. In sintesi, l'Europa beneficia di un rinnovato interesse da parte degli investitori. In questo contesto, da gennaio abbiamo ribilanciato la nostra allocazione regionale a favore dell'Europa, ma restiamo flessibili per adattarla in qualsiasi momento.

Politiche monetarie divergenti tra Fed, BCE e BoJ

Sebbene abbiamo assistito a interventi sincronizzati al rialzo (nel 2022/23) e al ribasso (nel 2024) dei tassi di riferimento, le funzioni di reazione delle banche centrali hanno iniziato a tenere conto dei suddetti cambiamenti. La divergenza tra le politiche monetarie della Federal Reserve (Fed), della Banca centrale europea (BCE) e della Banca del Giappone (BoJ) sta creando condizioni economiche differenti nelle varie regioni, con ripercussioni sulla liquidità globale e sui flussi di capitale. Mentre la Fed resta in modalità "attendista" fino a un ulteriore rallentamento dell'inflazione, la BCE ha adottato un approccio più accomodante, bilanciando il controllo dell'inflazione con la stabilità economica. I mercati prevedono attualmente che la Fed taglierà il tasso di riferimento solo una volta entro la fine dell'estate. Dal suo canto, la BCE dovrebbe abbassarli di altri 75 punti base.

Nel frattempo, la BoJ ha iniziato ad abbandonare la sua politica ultra-accomodante, fornendo un certo sostegno allo yen giapponese. Queste strategie divergenti influenzeranno i tassi di cambio, i rendimenti obbligazionari a medio termine e il posizionamento degli investitori.

 

Da una prospettiva di investimento, questa divergenza sottolinea l'importanza della selettività nei mercati del fixed income. Manteniamo una posizione lievemente long a livello di duration sulle obbligazioni sovrane dell'Europa core (tramite i Bund tedeschi), mentre sugli Stati Uniti conserviamo una posizione short. Questa esposizione dovrebbe fungere da protezione in uno scenario più sfavorevole, ossia se i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi a 10 anni dovessero salire oltre il 5%. Sulla base di quanto precede, siamo lievemente long sul dollaro USA e ci aspettiamo che lo yen giapponese tragga vantaggio dai cambiamenti di politica e dal suo status di bene rifugio.

Restiamo neutrali sul debito dei mercati emergenti a causa della  vulnerabilità all'aumento dei dazi statunitensi, nonostante le interessanti opportunità di carry. Sui mercati del credito, continuiamo a mantenere un'allocazione neutrale sia nell'Investment Grade che nell'High Yield, poiché gli spread rimangono contratti e il rischio di default appare limitato.

 

L'IA cinese DeepSeek: un game changer nel settore tecnologico

Il lancio di DeepSeek, un modello avanzato di intelligenza artificiale (IA) realizzato in Cina, dimostra i rapidi progressi tecnologici del paese e il suo focus strategico sull'innovazione. Alla luce del suo approccio open source e dei costi contenuti, DeepSeek si posiziona come un formidabile concorrente dei modelli di IA occidentali, evidenziando le mutevoli dinamiche nel panorama tecnologico globale.

Inoltre, il suo impatto si estende a livello globale, poiché le soluzioni basate sull'IA ridefiniscono il panorama competitivo, costringendo le società di tutto il mondo ad adattarsi o rischiare di diventare obsolete. Questo sviluppo certifica la crescente influenza della Cina nel settore dell'IA e il suo potenziale di stravolgere la leadership tecnologica globale. Tale modello potrebbe avere in futuro un impatto significativo sui mercati.

Lo scorso mese abbiamo optato per un sovrappeso sulla Cina (a scapito dell'India, declassata a neutrale). Notiamo inoltre che, in seguito all'introduzione del modello DeepSeek, l'interesse degli investitori per il mercato azionario cinese è aumentato.

Nel corso del 2025 sarà essenziale mantenere una strategia di investimento equilibrata e flessibile, sullo sfondo di costanti cambiamenti macroeconomici, geopolitici e tecnologici. Ogni fattore, dalle politiche commerciali ai negoziati geopolitici, dalle innovazioni tecnologiche alle politiche monetarie, svolge un ruolo cruciale nel plasmare il contesto economico. Comprendere e adattarsi rapidamente a questi cambiamenti è indispensabile per cogliere le eventuali opportunità che si presenteranno.

Convinzioni e view di Candriam

La tabella seguente è un indicatore delle principali esposizioni edei principali moveimenti all'interno di un modello di portafoglio diversificato bilanciato.
Legenda
  • Fortemente positiva
  • Positiva
  • Neutrale
  • Negativa
  • Fortemente negativa
  • Nessuna variazione
  • Esposizione ridotta
  • Esposizione aumentata
Posizionamento (orientamento attuale) Variazione
Azioni globali
Stati Uniti
EMU
Europe ex-EMU
Giappone
Mercati emergenti
Obbligazioni
Europa
Europe core
Paesi europei periferici
Investment Grade Europa
High Yield Europa
Stati Uniti
Stati Uniti
IG Stati Uniti
HY Stati Uniti
Mercati emergenti
Debito pubblico HC
Debito pubblico LC
Valute
EUR
USD
GBP
AUD/CAD/NOK
JPY

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