Le incertezze elettorali mettono in ombra il miglioramento dei fondamentali

Era già scritto che il 2024 sarebbe diventato un anno elettorale. Più della metà della popolazione mondiale, infatti, si recherà alle urne prima della fine dell’anno. All’elenco si aggiunge la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di sciogliere la legislatura francese dopo le elezioni del Parlamento europeo. I mercati hanno reagito bruscamente, determinando una maggiore volatilità sugli asset francesi ed europei. A fronte dell’aumento dell’incertezza politica, un premio di rischio più elevato appare giustificato nella regione. Abbiamo quindi deciso di ridurre la nostra esposizione alle azioni dell'EMU e alle obbligazioni in euro non core. Tuttavia, la nostra visione globale sulle azioni dei mercati sviluppati rimane positiva, sostenuta dai massimi storici registrati dalle azioni statunitensi e dal miglioramento dei fondamentali. Sul fronte del reddito fisso, le obbligazioni sicure rappresentano una buona copertura in questo contesto: rimaniamo positivi sulla duration europea, anche con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di raffreddamento dell’inflazione e di tagli dei tassi da parte di BCE e BoE durante l’estate. Ci aspettavamo anche un arretramento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA poiché il riprezzamento aggressivo della politica monetaria da parte della Federal Reserve è ormai in gran parte superato.

 

Un’estate di incertezze elettorali

I risultati elettorali in India, Messico e Sud Africa hanno suscitato una certa volatilità nelle ultime settimane. L’esito delle elezioni del Parlamento europeo del 9 giugno ha aggiunto ulteriore incertezza agli investitori. Se la combinazione dei gruppi S&D di centrosinistra, Renew di centro e PPE di centrodestra ha ottenuto poco più di 400 seggi (403), leggermente in calo rispetto alle elezioni del 2019, ma ancora ben al di sopra dei 361 necessari per ottenere la maggioranza, i due gruppi -più a destra – ECR e ID – hanno guadagnato seggi, ma non a livelli tali da alterare drasticamente la prospettiva parlamentare.

Da notare che molti governi nazionali hanno perso le elezioni europee ed è proprio a livello politico nazionale che si avverte il maggior rischio di disgregazione dopo le elezioni europee. I mercati finanziari continueranno a valutare l’impatto delle elezioni anticipate francesi indette per il 30 giugno e il 7 luglio. Ci aspettiamo quantomeno un’incertezza temporanea e abbiamo pertanto ridotto leggermente l‘esposizione alle azioni EMU e alle obbligazioni in euro non core.

 

Anche le elezioni americane di quest’anno arrivano presto

Oltre alle elezioni in Francia e nel Regno Unito, per quest’estate si profilano all’orizzonte le prossime elezioni statunitensi, previste per il 5 novembre.

Donald Trump è in posizione di vantaggio rispetto a Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca, essendo in testa nella maggior parte dei sondaggi negli Stati indecisi. Negli ultimi tre mesi, Donald Trump ha ribaltato la situazione in Pennsylvania (19 voti nel collegio elettorale), anche se recentemente sta perdendo terreno in una alcuni Stati.

Contrariamente alle osservazioni storiche a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, quest’anno si registra un’accelerazione nelle scadenze elettorali presidenziali USA: se tradizionalmente i dibattiti iniziavano a settembre, entrambi i candidati hanno accettato un primo dibattito addirittura il 27 giugno. Inoltre, la decisione sulla pena che dovrà scontare Donald Trump nel processo sui pagamenti illeciti è prevista per l’11 luglio, mentre la Convention repubblicana inizierà il 15 luglio per decidere ufficialmente sulla sua candidatura.

Questi eventi sono potenzialmente importanti per gli investitori poiché la volatilità è storicamente aumentata nelle settimane precedenti le elezioni statunitensi, come dimostrato da una performance mediana limitata delle azioni statunitensi ed europee prima delle elezioni statunitensi.

 

Anche i fondamentali contano

Anche nel Regno Unito si terranno elezioni anticipate, ma l’incertezza principale non dovrebbe riguardare il vincitore ma piuttosto lo stato dell’opposizione. In questo contesto preferiamo concentrarci sui fondamentali, ovvero sull’evoluzione dell’indice di sorpresa economica nell’Eurozona e nel Regno Unito. Sebbene entrambi siano diventati positivi dall’inizio dell’anno, recentemente le sorprese economiche sono state più forti nel Regno Unito.

Per quanto riguarda il mix crescita/inflazione, il miglioramento dei dati sull’inflazione e sui salari dovrebbe consentire alla Banca d’Inghilterra di iniziare a tagliare i tassi quest’estate. Ora che la Svizzera e la BCE hanno avviato il movimento, il Regno Unito potrebbe seguirne l’esempio e ridurre i tassi di interesse prima della Fed. In questo contesto, manteniamo una posizione leggermente sovrappesata sugli asset del Regno Unito nel complesso: il nostro posizionamento è mantenuto in particolare attraverso una duration leggermente lunga sui Gilt britannici e una preferenza per le società a piccola e media capitalizzazione.

 

Asset allocation: acquistare titoli di Stato e azioni

Manteniamo una posizione leggermente sovraponderata sulle azioni. A causa dell’aumento dell’incertezza politica, che giustifica un premio di rischio più elevato sulle azioni francesi e dell’Europa continentale, abbiamo declassato le azioni EMU a neutrali. Ci aspettiamo che questa incertezza duri fino a luglio, dopo la prima tornata di elezioni.

Manteniamo tuttavia un orientamento sulle small cap paneuropee per beneficiare di un’inflazione più bassa, di tassi più bassi delle banche centrali e di una crescita più elevata del previsto. Una volta che le acque elettorali si saranno calmate, prevediamo che i mercati si adeguino con una tendenza al rialzo dati i fondamentali in miglioramento.

Negli Stati Uniti, a metà maggio abbiamo effettuato un aggiustamento del portafoglio, sovrappesando il settore tecnologico. Questa decisione è stata presa sulla base di buoni utili e di previsioni positive sul primo trimestre, di valutazioni ragionevoli dei rendimenti a lungo termine, dell’ampia leadership di mercato nel settore IT e della relativa insensibilità del settore alle imminenti elezioni presidenziali statunitensi. Dopo un consolidamento durante la primavera, il settore tecnologico ha registrato una notevole ripresa, toccando nuovi massimi storici a metà giugno.

Per quanto riguarda il reddito fisso, siamo rassicurati dai recenti dati sull’inflazione e dalle riunioni delle banche centrali e riteniamo che ulteriori tagli imminenti dei tassi costituiscano un ulteriore elemento che dovrebbe fungere da supporto, frenando al contempo i rendimenti obbligazionari a lungo termine. Inoltre, sia i prezzi al consumo, sia quelli alla produzione negli Stati Uniti hanno mostrato nuovamente un significativo rallentamento, il che dovrebbe rappresentare un altro passo nella giusta direzione per i tassi di interesse, cioè verso il basso.

Manteniamo l’esposizione al credito ad un livello neutrale (investment grade, high yield e debito dei mercati emergenti). Il mese scorso abbiamo realizzato notevoli profitti su questa convinzione di lunga data, in un contesto di spread creditizi ristretti. Pur non prevedendo un aumento sostanziale degli spread nel prossimo futuro, c’è poco spazio per miglioramenti.

Chiaramente, preferiamo assumere il rischio di duration tramite i titoli sovrani e gli asset rischiosi tramite le small cap europee o i titoli tecnologici statunitensi.

 

Manteniamo una view positiva su azioni e duration

Azioni: Riduciamo leggermente la posizione sulle azioni, da sovrappesata a leggermente sovrappesata. Il recente aumento dell’incertezza politica si è riversato sui mercati finanziari e sugli asset francesi, determinando una volatilità leggermente più elevata nella regione.

Obbligazioni: Siamo rassicurati dai recenti dati sull’inflazione e dalle riunioni delle banche centrali e riteniamo che ulteriori imminenti tagli dei tassi costituiscano un ulteriore elemento che dovrebbe fungere da supporto, frenando al contempo i rendimenti obbligazionari a lungo termine. È la prima volta nei 25 anni di storia della BCE che il tasso di riferimento non viene tagliato a causa di un’attività vacillante ma per un miglioramento della disinflazione

Valute: Le valute legate alle materie prime potrebbero riacquistare attrattiva con la ripresa del ciclo manifatturiero globale. Abbiamo ridotto la nostra posizione lunga sullo yen giapponese poiché la BoJ appare essere eccessivamente cauta.

 

Declassiamo le azioni EMU a neutrali

La decisione del presidente francese Emmanuel Macron di sciogliere la legislatura francese in risposta alle elezioni del Parlamento europeo ha aumentato la volatilità sugli asset francesi ed europei. A fronte dell’aumento dell’incertezza politica, un premio di rischio più elevato appare giustificato. Manteniamo un orientamento sulle small cap paneuropee per beneficiare di un’inflazione più bassa, di tassi più bassi delle banche centrali e di una crescita più elevata del previsto.

Le valutazioni rimangono interessanti nei mercati del Regno Unito, con un potenziale di espansione dei multipli, mentre la Banca d’Inghilterra dovrebbe iniziare a tagliare i tassi quest’estate, sulla scia della BCE.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, oltre agli utili robusti, il riprezzamento favorevole delle aspettative monetarie è un altro supporto per il settore tecnologico.

 

Aggiornamento di Global Tech il 17 maggio

Il mese scorso abbiamo apportato una rettifica al portafoglio portando il settore tecnologico a sovrappesato. Questa decisione è stata presa sulla base di buoni utili e di previsioni positive del primo trimestre, di valutazioni ragionevoli dei rendimenti a lungo termine, dell’ampia leadership di mercato nel settore IT e della relativa insensibilità del settore alle imminenti elezioni presidenziali statunitensi.

 

Preferenza per il carry di obbligazioni sovrane rispetto agli spread

Di fronte all’aumento dell’incertezza politica, le obbligazioni sicure rappresentano una buona copertura. Riduciamo pertanto le partecipazioni non-core nell'EMU. Siamo positivi sulla duration core europea, come safe heaven, e sulla duration britannica, con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di raffreddamento dell’inflazione e di tagli dei tassi della BCE e della BoE quest’estate.

Con le aspettative di un calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA mentre il riprezzamento aggressivo della politica monetaria da parte della Federal Reserve è ormai in gran parte alle spalle, abbiamo colto un punto di ingresso nell’asset class (intorno al 4,60%). Siamo stati rassicurati dalle recenti riunioni delle banche centrali e riteniamo che i prossimi tagli dei tassi da parte della banca centrale siano un ulteriore elemento che dovrebbe fungere da supporto, frenando al contempo i rendimenti obbligazionari a lungo termine.

EMU core: safe heaven, i tagli imminenti e l’allentamento dell’inflazione dovrebbero supportare l’asset class.

EMU non-core: dato il recente aumento dell’incertezza in Europa, riduciamo la nostra posizione.

IG euro: Manteniamo la nostra esposizione neutrale dopo aver realizzato consistenti profitti su questa convinzione di lunga data in un contesto di stretta creditizia.

HY euro: Gli spread dell’high yield sono ridotti, mentre le condizioni del credito agiscono da freno. Deriva del rating in stabilizzazione, ma default in aumento.

Governativi USA: I rendimenti statunitensi sono scesi dal 5,0% di metà ottobre al 3,8% alla fine del 2023, per poi tornare al 4,7% ad aprile. Abbiamo raggiunto l'attraente punto di ingresso che stavamo cercando.

IG USA: I rendimenti potrebbero essere impattati da un consolidamento conseguente al forte restringimento degli spread.

HY USA: Una certa cautela sull’HY USA poiché la contrazione degli spread significa che il cuscinetto per l’aumento dei default è diminuito.

Debito sovrano dei mercati emergenti: Gli spread si sono già ridotti in modo significativo. Oltre alle esposizioni in valuta forte, un dollaro USA forte rappresenta un rischio aggiuntivo per le obbligazioni in valuta locale.

EM corporate: Il livello di rendimento reale regionale più elevato offre carry, ma un dollaro USA forte rappresenta un rischio.

 

Le valute legate alle materie prime potrebbero trarre vantaggio dalla ripresa del ciclo manifatturiero globale

EURO: L’euro è attualmente vulnerabile a causa dell’incertezza elettorale in Francia, ma è sostenuto dal punto di minimo dell’attività.

DOLLARO STATUNITENSE: I mercati si aspettano un allentamento monetario meno rapido che in Europa, il che rappresenta un sostegno per il “biglietto verde”.

YEN GIAPPONESE: Abbiamo una visione neutrale sullo yen giapponese poiché la BoJ appare eccessivamente cauta.

AUD/CAD/NOK: Le valute legate alle materie prime potrebbero riacquistare attrattiva con la ripresa del ciclo manifatturiero globale.

 

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