I mercati vittime dei dazi

A marzo i mercati si sono confermati volatili. La maggiore fonte di preoccupazione non è l'indebolimento dei fondamentali economici, bensì i dubbi degli investitori sulla credibilità e la stabilità delle politiche economiche attuate dall'amministrazione statunitense. Il senso di caos che ha caratterizzato le prime settimane di Donald Trump alla Casa Bianca ha aumentato l'incertezza del mercato a livelli visti da ultimo durante la crisi del COVID.

Gran parte dei principali mercati azionari ha chiuso il mese in territorio negativo. Le azioni di Taiwan e Stati Uniti hanno sottoperformato poiché, in questo contesto di instabilità economica, gli investitori hanno preferito non detenere titoli con multipli elevati. Le azioni cinesi hanno sovraperformato, sospinte da valutazioni interessanti e un rinnovato interesse per il settore tecnologico. Come era lecito attendersi, nel periodo i settori difensivi, quali i servizi di pubblica utilità, hanno sovraperformato gli omologhi ciclici.

Dopo il rally osservato a febbraio, nel mese i rendimenti sovrani statunitensi a lungo termine hanno oscillato in un range piuttosto ristretto. I tassi in euro si sono rivelati più volatili. I rendimenti sovrani a lungo termine sono prima saliti di circa 50 punti base in seguito all'annuncio della Germania di un importante piano di investimenti infrastrutturali. Poi sono progressivamente diminuiti di 30 punti base alla luce di una minore fiducia nello stato di salute dell'economia.

Nel mese HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso -0,86%.  

 

Azionari long/short (L/S)

Marzo si è rivelato un mese impegnativo per le strategie azionarie long/short, in quanto la dispersione del mercato si è notevolmente ridotta a causa di vendite indiscriminate. Questo contesto ha reso difficile la generazione di alfa per gli stock picker, con correlazioni in aumento e fondamentali scivolati in secondo piano a fronte di un sentiment generalizzato di avversione al rischio. Le strategie hanno patito la costante inversione del momentum, la crescente incertezza economica e il significativo deleveraging da parte delle piattaforme multi-gestore. La dispersione ha interessato tutti i tipi di strategie e le regioni. Le strategie azionarie long/short con un orientamento essenzialmente growth e quelle direzionali hanno sottoperformato le omologhe low net e market neutral. Inoltre, le strategie incentrate sugli Stati Uniti hanno accumulato ritardi rispetto a quelle che investono in Europa e Asia. Secondo diversi Prime Broker, mediamente le strategie azionarie long/short statunitensi sono in lieve calo da inizio anno, mentre i rendimenti medi delle strategie long/short europee e asiatiche sono positivi e vicini alla fascia media dei valori a una cifra. Da fine gennaio 2025 la visibilità degli investimenti si è notevolmente ridotta, inducendo i gestori ad alleggerire l'esposizione lorda e netta. Le allocazioni di capitale ben diversificate in strategie azionarie long/short si sono dimostrate resilienti durante i ribassi del mercato e in grado di generare nel tempo solidi rendimenti corretti per il rischio. In un mondo segnato da un'incertezza prolungata e performance economiche divergenti, le azioni long/short sono capaci di generare alfa dalla crescente dispersione dei mercati.   

 

Macro-globali

Le strategie global macro hanno conseguito performance medie leggermente positive. Tuttavia, la dispersione è risultata significativa a causa dell'elevato numero di variabili in atto sul mercato. I migliori risultati sono stati ottenute dai trader più agili, con una visione ribassista sulle implicazioni dell'agenda "America First". Presentavano posizioni short sulle azioni statunitensi, short sul dollaro USA e long sui metalli preziosi.

L'iperattività della nuova amministrazione Trump ha messo a dura prova la capacità di navigare sui mercati e provocato un aumento della volatilità in tutte le asset class. Allo stesso tempo, questo contesto volatile si è rivelato un'ottima fonte di opportunità. La tendenza all’isolamento economico tra le principali potenze regionali ha accelerato dall'inizio dell'anno, offrendo ai gestori macro interessanti opportunità per impiegare il capitale e generare solidi rendimenti.

Tuttavia, occorre essere cauti sul breve termine data l'imprevedibilità dell'agenda politica dell'amministrazione statunitense.

 

Strategie quantitative

Le strategie quantitative si sono dimostrate resilienti in condizioni di mercato difficili, sovraperformando mediamente le omologhe non-sistematiche nel periodo. Le strategie quantitative multi-strategia hanno sovraperformato nel mese, conseguendo in media rendimenti positivi nella fascia bassa dei valori a una cifra. Le strategie Statistical Equity Arbitrage hanno sostenuto in misura significativa la performance. Dall'inizio dell'anno le strategie quantitative sono state tra le più performanti, sullo sfondo di una maggiore incertezza e una più intensa volatilità.

 

Arbitraggio sul fixed income

Dopo mesi di dubbi sul persistere dell'inflazione e sulla solidità economica, il mercato obbligazionario statunitense è passato in modalità difensiva a fronte di crescenti incertezze sui dazi. I Treasury decennali sono saliti di 20 punti base, mentre i Bund e i JGB giapponesi sono stati trainati dalle loro dinamiche interne. Questi movimenti di mercato hanno favorito le operazioni cross-country (ad esempio, long USA, short Giappone o long USA, short Europa), mentre il basis trading ha beneficiato più o meno dei flussi di reverse trading. Questo contesto è stato favorevole per l'universo del reddito fisso, sia per le strategie relative value che per quelle direzionali.

 

Arbitraggio sul rischio - Event driven

Nel mese, le performance delle strategie event driven sono state resilienti, ma piuttosto contenute. In media, il merger arbitrage e le coperture di portafoglio hanno contribuito positivamente ai rendimenti, mentre i portafogli di special situation sono stati detrattori. Nell'attuale contesto di mercato, i gestori hanno optato per un atteggiamento difensivo, riducendo il rischio e riorientando i portafogli verso le posizioni a più alta convinzione. Alcuni hanno optato per alfa shorting sui deal spread delle fusioni che potrebbero essere a rischio. Le previsioni di inizio anno, secondo cui sarebbero emerse molte opportunità per le fusioni, non si sono ancora materializzate per ovvie ragioni. I volumi delle operazioni risultano inferiori alle attese e in rallentamento. Dall'altro lato, gli spread delle fusioni sono più elevati. Per comprendere meglio il set di opportunità nel resto del 2025, occorrerà che l'incertezza determinata dalle politiche diminuisca.

 

Distressed

Dall'inizio dell'anno, la ripresa della volatilità sui mercati azionari non si è ancora diffusa su quelli del credito. Nel mese gli spread del credito corporate high yield sono aumentati di 50-70 punti base, riflettendo i maggiori rischi per l'universo corporate posti dal deterioramento dei fondamentali economici. Prima che venissero annunciati i dazi, i gestori presentavano una visione piuttosto costruttiva sul mercato del credito. In futuro, il posizionamento e le opportunità dipenderanno dalle decisioni politiche dell'amministrazione statunitense e dai dati "hard" per i prossimi trimestri. Il segmento dei leverage loan sembra essere uno degli attuali punti deboli del mercato. Negli ultimi 12 mesi, il numero di emittenti di obbligazioni High Yield statunitensi oggetto di upgrade è superiore del 20% rispetto a quelli vittima di downgrade. Per gli emittenti di prestiti statunitensi, gli upgrade sono inferiori del 40% rispetto ai downgrade. Inoltre, secondo il JP Morgan Default Monitor, negli scorsi 12 mesi la percentuale di inadempienze sui prestiti, compresi gli esercizi di liability management, ha raggiunto il 3,9%, triplicando il numero di insolvenze high yield nello stesso periodo.

 

Credito long/short

Gli spread del credito corporate si sono ampliati in seguito ai maggiori livelli di incertezza ma, se i timori di recessione economica dovessero concretizzarsi, è probabile che proseguano la loro ascesa. I gestori hanno concentrato il portafoglio sulle principali convinzioni a livello di fondamentali, rafforzato le coperture e ridotto la direzionalità delle strategie. D'altro canto, un mercato così ricco genera numerose opportunità per gli alfa short. Con l'aumento dei rischi idiosincratici e dell'incertezza geopolitica, gli approcci di investimento absolute return o hedged hanno acquisito maggiore rilevanza. La diversificazione del rischio è importante e dovrebbe essere parte integrante del processo di allocazione degli investimenti.

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