La scorsa settimana in sintesi
- Alla fine della scorsa settimana, il flusso di notizie relative a una nuova variante del coronavirus ha spinto verso il basso i prezzi delle materie prime e le aspettative di inflazione. I titoli hanno subito un netto calo.
- Jerome Powell è stato ufficialmente nominato dal presidente Biden per il suo secondo mandato alla guida della Fed, mentre la governatore Lael Brainard ne farà le veci. Si attende la ratifica di queste nomine da parte del Senato.
- I verbali di novembre della Fed mostrano preoccupazione rispetto all'inflazione e la volontà di operare una stretta "prima rispetto a quando i partecipanti attualmente si aspettano".
- In Germania, socialdemocratici, verdi e liberali si sono accordati per la formazione di un nuovo governo. La cancelliera Merkel sarà sostituita da Olaf Scholz nella settimana del 6 dicembre.
Dati ed eventi di questa settimana
- Con dicembre, è ancora in arrivo un periodo incredibilmente denso di eventi, con gli investitori pronti a valutare il potenziale impatto delle nuove restrizioni, compresi i divieti di viaggio che sono stati reintrodotti a causa di una nuova variante del COVID-19.
- Verrà pubblicato il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense. Le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali sono crollate, dandoci segnali di contrazione del mercato del lavoro. Le aziende stanno riscontrando difficoltà a mantenere ed espandere la propria forza lavoro.
- Il dibattito crescita/inflazione proseguirà, mentre l'indice PMI globale del comparto manifatturiero e di quello dei servizi farà luce sull'attività e l'eurozona pubblicherà le stime flash sull'indice dei prezzi al consumo di novembre.
- Il presidente della Fed Powell testimonierà davanti alle commissioni del Congresso mentre, allo stesso tempo, i paesi membri dell'OPEC+ terranno una riunione per discutere dell'aumento della produzione previsto per gennaio.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Continuiamo a ritenere che, con l'approssimarsi della fine dell'anno, vi siano rischi di rialzo e di ribasso per gli asset rischiosi.
- Da un lato, il nostro scenario centrale indica una continua ripresa economica ben lontana dalla fine del ciclo (PIL +4,3% negli Stati Uniti e nella zona euro nel 2022, +5,5% in Cina). Date le condizioni finanziarie accomodanti e la cautela delle banche centrali, il concetto del "TINA", ossia la mancanza di un'alternativa, continuerà a prevalere nei prossimi mesi e a sostenere le azioni.
- Dall'altro, le continue pressioni inflazionistiche potrebbero portare a una stretta più drastica delle condizioni finanziarie e innescare una contrazione prematura. Pur non rappresentando il nostro scenario principale, tale situazione porterebbe a una maggiore volatilità e a correzione nei mercati azionari.
- Dobbiamo navigare tra rischi rialzisti e ribassisti sulle azioni, dato che la volatilità è aumentata da settembre.
- Al di là delle preoccupazione per la variante Omicron, riteniamo che il contesto di medio termine rimanga positivo per le azioni non statunitensi, gli asset e i titoli value (banche) e la duration breve sul reddito fisso.
Rischi
- Le infezioni da coronavirus dovute alle varianti Delta e Omicron e alle temperature più basse nell'emisfero settentrionale sottolineano il rischio di uno "stop-and-go" nelle restrizioni economiche. Capace di mutare, il coronavirus dovrebbe diventare endemico, dato che l'immunità non è stabile e richiede quindi un pieno e costante impegno a favore delle campagne vaccinali.
- I vincoli sul fronte dell'offerta sono numerosi e dureranno più a lungo del previsto. Le scorte rimangono ovunque basse e le strozzature pesano sulla produzione manifatturiera. Mancanza di materie prime, semiconduttori, forza lavoro.
- Ne derivano pressioni inflazionistiche: ad esempio, prezzi dell'energia a livelli record in Europa.
- La crescita degli utili aziendali potrebbe risentire del rallentamento della crescita economica o delle interruzioni della produzione dettate dall'estrema mancanza di offerta.
Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation
Gli asset rischiosi si trovano in un contesto di equilibrio, tra il flusso di notizie sul peggioramento della situazione relativa al coronavirus e dati economici non omogenei che indicano le pressioni di un'inflazione costante. Dopo un netto rallentamento, la crescita dovrebbe evidenziare una ripresa sia negli Stati Uniti che in Cina. Al di fuori dell'Europa, il miglioramento della situazione epidemiologica dovrebbe permettere a molte economie di ampliare le riaperture, mentre i consumi dovrebbero continuare a essere sostenuti dai risparmi accumulati e dal massiccio sostegno dei governi. Mentre l'inflazione dovrebbe rimanere critica, la crescita potrebbe sorprendere positivamente, anche se misure più stringenti in Europa potrebbero lasciare il segno sulla ripresa.
Strategia cross-asset
L'andamento dovrebbe essere più laterale con un possibile aumento della volatilità prima di intraprendere una direzione più chiara con la ripresa di un contesto di espansione. Deteniamo un orientamento neutrale sull’azionario a seguito di una performance molto positiva da inizio anno e a fronte dell'equilibrio tra rischi rialzisti e ribassisti, con questi ultimi che sono risultati prevalenti nei giorni scorsi.
- Abbiamo un'esposizione agli asset legati al rimbalzo/alla ripresa post-COVID
Posizionamento neutrale sulle azioni, sottopeso sulle obbligazioni, preferenza per le azioni non USA, in particolare quelle dei mercati emergenti: dalle azioni latinoamericane a quelle A cinesi.
Sottopeso sui titoli di Stato, con una duration breve. Ci concentriamo sulla fonte del carry più elevato, ossia il debito dei mercati emergenti. Rimaniamo neutrali sul credito investment grade di USA ed Europa. Presentiamo un'esposizione sulla NOK. - Orientamento positivo sulle small cap
- Orientamento positivo sulle banche globali
- Orientamento positivo sulle tematiche di crescita a lungo termine
- Soluzioni ambientali, digitalizzazione e sanità sono le nostre convinzioni tematiche più solide, che mostrano un elevato potenziale di crescita.
