Coffee Break

Verso i primi 100 giorni di mandato

Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • La BCE e la Banca del Canada hanno tagliato i tassi di riferimento, poiché la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi commerciali ha determinato un aumento dei rischi al ribasso per la crescita economica.
  • In attesa degli sconvolgimenti legati alle tariffe doganali, i dati macro alla fine del primo trimestre mostravano una crescita economica cinese pari al 4,5% e vendite al dettaglio statunitensi sempre solide.
  • I sondaggi condotti ad aprile (l'indice del sentiment economico tedesco ZEW e il Philadelphia Fed Business Outlook) hanno evidenziato un drastico calo, indicando problemi tariffari in vista.
  • Goldman Sachs ha confermato la solidità dei risultati del settore finanziario statunitense nel primo trimestre, mentre gli utili di LVMH hanno deluso a causa della forte decelerazione in Asia.

Dati ed eventi di questa settimana

  • I mercati continueranno ad analizzare le crescenti tensioni a Washington, dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump ha preso di mira il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, affermando che il suo “licenziamento sarebbe auspicabile quanto prima”.
  • In vista della riunione del FOMC, il Beige Book della Fed fornirà informazioni aneddotiche a livello regionale su inflazione, mercati del lavoro e domanda.
  • Gli indici PMI flash di aprile relativi all'attività manifatturiera e ai servizi offriranno una prima lettura dello slancio economico globale dopo la Giornata della Liberazione.
  • I dati preliminari sulla fiducia dei consumatori dell'eurozona evidenzieranno lo stato della domanda delle famiglie, che rappresenta un fattore chiave in un contesto caratterizzato dall'incertezza dell'inflazione.
  • Gli Spring Meetings del FMI/Banca Mondiale riuniranno i leader globali, con discussioni che verteranno su crescita, politica fiscale e stabilità finanziaria che finiranno probabilmente con l'influenzare la narrativa dei mercati e le mosse valutarie.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • L'aumento dei dazi e dell'incertezza, insieme all'indebolimento della crescita e all'inasprimento delle condizioni finanziarie, peserà sulla spesa dei consumatori, sugli investimenti delle imprese e sulle valutazioni degli asset.
  • Negli Stati Uniti, la crescita si sta indebolendo sotto il peso di dazi autoimposti, mentre la pressione inflazionistica aumenterà, ostacolando la capacità della Fed di attutire il colpo. Inoltre, l'effetto dei dazi sulla crescita si dovrebbe avvertire anche al di fuori degli Stati Uniti.
  • L'Europa riesce in qualche modo ad attenuare l'impatto negativo grazie al sostegno fiscale e ai legami commerciali diversificati, oltre che all'allentamento monetario della BCE, che dispone ancora di un certo margine di manovra per tagliare i tassi in caso di calo dell'inflazione.
  • La fragile ripresa della Cina è messa a dura prova dall'aggravarsi della deflazione e dalle massicce ritorsioni nel conflitto commerciale, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche. Il Politburo si riunirà alla fine di aprile.

Rischi

  • Mentre gli annunci di dazi doganali rimodellano le aspettative di politica monetaria, si intensificano i timori per la crescita, evidenziando la crescente tensione sui mercati finanziari globali, sulle catene di approvvigionamento e sulle prospettive economiche.
  • Il settore corporate si trova ad affrontare gravi interruzioni e incertezze a causa delle barriere tariffarie, che portano a ritardi nella produzione e negli investimenti oltre che alla riduzione dei margini di profitto.
  • I dazi vengono utilizzati come strumenti per la generazione di entrate, la sicurezza nazionale e la leva geopolitica, aumentando il rischio di tensioni commerciali prolungate e di danni strutturali alla cooperazione internazionale e alla resilienza delle catene di approvvigionamento.
  • Con l'inasprirsi del confronto tra Stati Uniti e Cina (con al centro la questione dei dazi), i rischi globali si intensificano e permane la domanda: chi vorrà trattare a Mar-a-Lago quando il tono è quello dello scontro e non della cooperazione?

 

Strategia cross-asset

  1. In un contesto caratterizzato dall'acuirsi dell'incertezza macroeconomica e dall'aumento degli ostacoli legati alle politiche, la nostra strategia cross-asset resta posizionata in maniera prudente, ponendo particolare attenzione alla protezione dai ribassi e alla diversificazione.
  2. Azioni mondiali:
    • Manteniamo una visione complessivamente negativa sui titoli azionari globali, che riflette le preoccupazioni per le previsioni sugli utili, le prospettive di crescita globale più deboli e le crescenti tensioni geopolitiche.
  3. Allocazione regionale:
    • Siamo negativi sulle azioni statunitensi, nell'ambito delle quali sia le valutazioni che le ipotesi di crescita degli utili subiscono pressioni al ribasso. La retorica erratica sui dazi minaccia la classica narrazione dell'eccezionalismo americano, mettendo ulteriormente in difficoltà i multipli azionari.
    • Siamo leggermente negativi sull'eurozona e sulle azioni dei mercati emergenti. L'eurozona si trova di fronte a un delicato equilibrio tra stimoli fiscali e tensioni commerciali, mentre i mercati emergenti (in particolare la Cina) sono direttamente sotto tiro a causa dell'escalation del conflitto commerciale.
    • Il Giappone ha beneficiato di fattori di sostegno strutturale, ma la forza dello yen e le pressioni commerciali stanno compromettendo il rialzo a breve termine.
    • Siamo neutrali sul mercato azionario britannico.
  4. Allocazione fattoriale e settoriale:
    • In questo contesto, il nostro posizionamento azionario resta difensivo, con una preferenza per i fattori di qualità e bassa volatilità rispetto alle esposizioni ai titoli ciclici o growth.
  5. Titoli di Stato:
    • La nostra strategia sui titoli di Stato è costruttiva, ma limitata all'Europa core, dove manteniamo un orientamento long in termini di duration, sostenuti dal calo dell'inflazione e dalle aspettative di un ulteriore allentamento da parte della BCE. Nonostante la volatilità degli spread sovrani, i rendimenti europei restano interessanti e offrono una valida diversificazione nei portafogli multi-asset.
  6. Credito:
    • Manteniamo una posizione neutrale sul credito Investment Grade, riconoscendo la solidità dei fondamentali societari ma constatando come un più ampio clima di avversione al rischio stia limitando i rialzi.
    • Siamo negativi sul segmento High Yield, con gli spread che hanno iniziato ad ampliarsi e il sentiment che rimane fragile di fronte all'incertezza politica.
    • In un contesto caratterizzato da insicurezza e avversione del rischio, manteniamo inoltre un giudizio negativo sul debito dei mercati emergenti. Sebbene i rendimenti reali a livello regionale siano interessanti e l'indebolimento del dollaro statunitense possa rivelarsi utile, la combinazione tra il rallentamento della crescita globale e l'intensificarsi delle tensioni commerciali invita a una maggiore cautela.
  7. Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
    • Continuiamo a intravedere valore negli asset alternativi, in particolare dei metalli preziosi come l'oro e l'argento, che restano coperture efficaci in un contesto di maggiore volatilità e incertezza commerciale.
  8. Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali:
    • Abbiamo una visione positiva sullo yen giapponese, che consideriamo un probabile beneficiario dell'aumento dell'avversione al rischio.

 

Il nostro posizionamento

In prospettiva, il panorama macro globale resterà dominato dall'incertezza - dovuta a una combinazione di rallentamento della crescita, aumento dell'inflazione, persistenti tensioni geopolitiche e mutamento delle aspettative di politica monetaria. L'economia degli Stati Uniti, un tempo ancora di salvezza degli utili globali e della leadership di mercato, sta ora mostrando chiari segnali di decelerazione. La prospettiva di una guerra commerciale e valutaria più prolungata, unita all'indebolimento della domanda interna, mette a dura prova sia le valutazioni azionarie che la redditività delle imprese.
Sebbene le banche centrali rimangano la principale forza stabilizzatrice, l'efficacia delle politiche potrebbe essere messa alla prova se l'inflazione dovesse sorprendere o se la fiducia dovesse erodersi ulteriormente. In questo contesto, riteniamo che il sostegno monetario possa attenuare la volatilità. La nostra posizione prudente riflette il desiderio di proteggere il capitale e preservare la flessibilità. Nell'azionario, ciò si traduce in un orientamento difensivo a livello regionale e fattoriale. Per quanto riguarda il reddito fisso, manteniamo un orientamento long in termini di duration sui titoli di Stato europei core, mentre conserviamo un'esposizione selettiva al credito. In attesa di una maggiore visibilità su questi fronti, riteniamo essenziale un posizionamento prudente e attento al rischio. In breve, non è il momento di inseguire il rischio, ma di essere pronti ad adattarsi man mano che le cose risultano più chiare.

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