La scorsa settimana in sintesi
- I PMI manifatturieri continuano a evidenziare solidità su entrambe le sponde dell'Atlantico, pur muovendosi in direzioni opposte: il PMI è passato da 61,4 a 58,6 nella zona euro mentre è rimbalzato da 59,9 a 61,1 negli Stati Uniti.
- Il presidente della BCE Christine Lagarde ha confermato che la produzione della zona euro tornerà al livello pre-crisi a fine anno.
- Negli Stati Uniti, i democratici hanno rinviato il voto sulla legge sulle infrastrutture alla Camera, poiché non è stato possibile raggiungere un accordo sul pacchetto di politiche sociali e climatiche da loro auspicato.
- In Germania, il risultato delle elezioni generali implica una politica finanziaria ed economica ancora moderata.
Dati ed eventi di questa settimana
- Il dato principale sarà il rapporto sull'occupazione statunitense di venerdì, l'ultimo prima della prossima decisione della Fed prevista a inizio novembre. Le aspettative di consensus indicano la creazione di 500.000 posti di lavoro.
- In Giappone, l'ex ministro degli esteri Fumio Kishida è destinato a diventare il nuovo primo ministro dopo aver vinto la corsa alla leadership del partito al governo, l'LDP.
- I mercati continueranno a valutare i potenziali effetti di ricaduta sull'economia globale qualora l'economia cinese dovesse rallentare ulteriormente.
- I ministri delle finanze del G20 e i governatori delle banche centrali si incontreranno di persona.