L'invasione russa dell'Ucraina è stata l'ennesimo segnale d'allarme per l'Europa, ricordandoci la nostra necessità di indipendenza energetica. Se la dipendenza del Vecchio Continente dal gas russo era evidente, non va dimenticato che la Russia è anche uno dei maggiori produttori di petrolio, con oltre metà della sua produzione esportata in Europa fino a febbraio 2022.
Sapevi che il primo motore Diesel, nel 1892, è stato progettato per funzionare con olio di arachidi? O che all'inizio del XX secolo l'etanolo veniva aggiunto alla benzina per ridurre il "battito in testa" del motore e migliorarne la potenza? Quando è arrivato il petrolio, i biocarburanti sono stati ampiamente ignorati. Forse perché il petrolio era economico e disponibile in abbondanza? Forse perché gli interessi petroliferi hanno contribuito a eliminare i biocarburanti dalla scena?
“Il carburante del futuro verrà da . . . erbacce, segatura – quasi tutto. ”
E ora, il ritorno. I biocarburanti sono già ampiamente utilizzati. Quando fai rifornimento in una stazione di servizio, probabilmente stai acquistando una miscela di diesel e biodiesel, oppure una di benzina ed etanolo. I biocarburanti rappresentano oltre il 7% del carburante per il trasporto su strada europeo e, secondo l'AIE, raggiungeranno probabilmente il 20% del consumo di carburante entro 5 anni.
Cosa può fare questo per le emissioni di gas serra? Guarda il grafico dell'intensità di carbonio. L'etanolo (prodotto dal mais) riduce le emissioni del 75% rispetto al diesel, mentre l'olio da cucina usato le riduce dell'80%.
Fonte: Diamond Green Diesel/Gruppo Valero, Copyright © Valero Marketing and Supply Company 2001-2002. Tutti i diritti riservati.
Il carburante ricavato da mais e soia non toglie forse il cibo dalla bocca dei bambini ? Beh, potenzialmente. È qui che entra in gioco la tecnologia di seconda generazione: il carburante dai rifiuti.
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