Coffee Break

È l'ora della svolta

Coffee Break :
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Kamala Harris ha guadagnato slancio nella corsa alle presidenziali statunitensi dopo l'acceso dibattito con Donald Trump su economia, politica estera, immigrazione e aborto.
  • Sempre negli Stati Uniti, il CPI di agosto è cresciuto del 2,5% annuo, toccando così il valore più basso da febbraio 2021, mentre l'inflazione core è aumentata poco più del previsto, riducendo la probabilità di un taglio dei tassi di 50 pb da parte della Fed.
  • La BCE ha allentato la sua politica monetaria di 25 pb, portandola al 3,5%, ma ha fornito pochi indizi sulla sua prossima mossa.
  • L'ex presidente della BCE Mario Draghi ha consegnato alla Commissione europea una relazione sulla competitività, suggerendo di impiegare prestiti e spese comuni in tutta Europa.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Tutti gli occhi saranno puntati sulla riunione della Federal Reserve. Un taglio dei tassi è già praticamente assicurato e la Fed potrebbe sorprendere adottando una posizione accomodante, dato che una svolta aggressiva appare a questo punto decisamente fuori discussione.
  • Sono previste inoltre le riunioni della Banca d'Inghilterra, della Banca del Giappone, della Banca centrale della Turchia e della Banca centrale del Brasile, che forniranno i dati sull'inflazione finale e sulla bilancia commerciale di diversi paesi, mantenendo i riflettori puntati sulla crescita.
  • Nell'eurozona, l'indice flash della fiducia dei consumatori metterà in evidenza il livello di ottimismo dei consumatori nei confronti dell'economia, la loro attuale situazione economica e finanziaria e l'intenzione di risparmiare.
  • Le pubblicazioni su concessioni edilizie, cantieri residenziali e richieste di mutui faranno luce sullo stato del mercato immobiliare statunitense.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • La nostra previsione centrale considera un atterraggio morbido dell'economia statunitense, ma riconosciamo come la crescita economica sia diventata l'obiettivo principale, superando l'inflazione, che sta entrando in un nuovo regime.
  • Negli Stati Uniti, le previsioni di crescita per il 2025 sono sempre più influenzate da fattori politici e monetari. La lenta crescita dell'UE dipende da una ripresa dell'attività di imprese e consumatori, mentre quella della Cina resta contenuta.
  • Il raffreddamento dell'inflazione - e dell'inflazione core - rappresenta uno sviluppo globale sincronizzato. Le favorevoli notizie sul fronte inflazionistico (ossia un calo) pongono anche le basi per un ulteriore taglio dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali europee (ad es. BCE, BoE, BNS, Riksbank) entro la fine di quest'anno. Poiché diverse banche centrali dei mercati emergenti hanno già iniziato a ridurre i tassi dal 2023, con la Federal Reserve che sta finalmente per unirsi al coro, il tanto atteso ciclo di allentamento globale sta accelerando il passo.

 

Rischi

  • In prospettiva, occorre vigilare su eventuali decisioni politiche dalle quali scaturirebbero maggiori dazi e un mercato del lavoro più rigido negli Stati Uniti, che potrebbero in ultima analisi portare a un nuovo aumento dell'inflazione o a un significativo incremento delle imposte, che avrebbe una potenziale ricaduta sulla crescita.
  • L'imminente avvicendamento alla Casa Bianca e la potenziale ridefinizione delle priorità della politica economica statunitense potrebbero influenzare la velocità e l'entità dell'allentamento monetario.
  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso, con la guerra tra Russia e Ucraina, il potenziale ripristino dei dazi commerciali internazionali e gli sviluppi in Medio Oriente.

 

Strategia cross-asset

  1. I mercati finanziari sono condizionati dai timori per la crescita e dalle incertezze politiche, che hanno determinato un abbassamento delle aspettative in diversi settori e posticipato la possibilità di sviluppi positivi.
  2. Non ci troviamo d'accordo con il mercato, che sconta una riduzione dei tassi da parte della Fed pari a ben 100 pb entro la fine dell'anno, cosa che implica almeno un taglio dei tassi di 50 pb in una delle tre riunioni rimanenti del FOMC. Allo stesso modo, dissentiamo con il mercato che sconta meno tagli dei tassi da parte della BCE rispetto a quanti ne prevediamo.
  3. Manteniamo quindi una duration lunga tramite il debito europeo, restiamo neutrali sulla duration statunitense e conserviamo un posizionamento azionario neutrale, con una preferenza regionale relativa per gli Stati Uniti.
  4. Preferiamo i mercati sviluppati a quelli emergenti e, oltre che nelle azioni statunitensi, investiamo in quelle del Regno Unito per le loro caratteristiche difensive.
    • Negli Stati Uniti siamo esposti al mercato generale.
    • Nel Regno Unito, le valutazioni rimangono interessanti, con un potenziale di espansione dei multipli e la BoE pronta a tagliare i tassi d'interesse.
    • Nell'eurozona, il veterano conservatore Michel Barnier è stato nominato primo ministro francese. Ciò potrebbe placare l'incertezza politica nel breve termine, ma il governo dovrà affrontare gli ostacoli legati al bilancio già in autunno.
    • Siamo tatticamente neutrali sul Giappone, dato che un ulteriore rafforzamento dello yen e le incertezze politiche emergenti potrebbero rappresentare una sfida.
    • Ci manteniamo neutrali sui mercati emergenti, poiché i consumatori cinesi devono ancora acquisire fiducia e la pressione deflazionistica persiste.
  5. Nell'allocazione al settore azionario:
    • Valutiamo positivamente il settore sanitario. Le recenti relazioni sugli utili indicano che la normalizzazione dei sovraprofitti legati al COVID, dovuti allo smaltimento delle scorte in eccesso e alla domanda di prodotti specifici per il COVID, è in gran parte completa.
    • Siamo acquirenti di immobili europei, che dovrebbero beneficiare di tassi d'interesse più bassi.
    • Siamo neutrali sulle small cap e sul settore tecnologico.
  6. Nell'allocazione al reddito fisso, i titoli di Stato rappresentano un investimento interessante in quanto offrono una copertura in un portafoglio multi-asset. Inoltre, intravediamo poco spazio per un'ulteriore contrazione degli spread di credito:
    • Privilegiamo il carry agli spread, con particolare attenzione agli emittenti di qualità: conserviamo un orientamento long in termini di duration tramite Germania e Regno Unito.
    • Siamo neutrali sulla duration statunitense.
    • Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente contratti.
    • Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
  7. Manteniamo un'allocazione sugli investimenti alternativi e sull'oro.

 

Il nostro posizionamento

Il nostro posizionamento riflette la nostra convinzione di un atterraggio morbido dell'economia statunitense, oltre alla nostra cautela in un contesto caratterizzato da incertezza. Nell'ambito delle azioni, esprimiamo la nostra visione attraverso una preferenza per il mercato statunitense generale. Su questa sponda dell'Atlantico, preferiamo le azioni del Regno Unito rispetto a quelle dell'eurozona. Nell'ambito della nostra allocazione settoriale, manteniamo una sovraponderazione sulla sanità globale per le sue qualità difensive, sull'immobiliare europeo per la sua sensibilità ai tassi d'interesse e un posizionamento neutrale sulla tecnologia e sulle small cap statunitensi.
La strategia obbligazionaria riflette la nostra visione basata sulla normalizzazione dell'inflazione e sul ripristino della correlazione tra azioni e obbligazioni, che consentirà alle obbligazioni sicure di riprendere il loro ruolo di protezione all'interno di un portafoglio diversificato. Manteniamo una duration lunga tramite le obbligazioni sovrane tedesche e britanniche. Allo stesso tempo, restiamo neutrali sul segmento investment grade corporate e più cauti sull'high yield globale.

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