La scorsa settimana in sintesi
- La Federal Reserve e la Banca centrale europea hanno nuovamente aumentato i tassi di interesse di 25 pb, portandoli così a quota 5,25% e 3,75%.
- La Fed potrebbe sospendere il ciclo di inasprimento a fronte dello scompiglio nel settore bancario regionale, sebbene ad aprile siano stati aumentati i salari e i datori di lavoro statunitensi abbiano continuato ad assumere, determinando un aumento del numero degli occupati non agricoli pari a 253.000 unità.
- La BCE ha richiamato l'attenzione sulla strada ancora da percorrere, nonostante il ritmo dell'inasprimento netto degli standard di credito sia il più sostenuto dalla crisi del debito sovrano dell'eurozona nel 2011.
- Con grande speranza, l'OMS ha dichiarato conclusa l'emergenza sanitaria globale legata al COVID-19.
Dati ed eventi di questa settimana
- Negli Stati Uniti, il dato più atteso sarà quello del CPI, seguito dal PPI e dalla serie di sondaggi dell'Università del Michigan relativi al sentiment dei consumatori, alle aspettative di inflazione e alle condizioni correnti.
- Nel Regno Unito, la Bank of England si riunirà e con buona probabilità annuncerà un aumento dei tassi di interesse di 25 pb, dal 4,25% al 4,5%. L'inflazione annua rimane ancora a doppia cifra.
- In Cina, con la pubblicazione dei dati sul surplus commerciale, oltre che su esportazioni e importazioni, gli investitori potranno farsi un'idea del percorso di ripresa nazionale nonché dei numerosi dissapori e ostacoli commerciali con gli Stati Uniti.
- La stagione degli utili per primo trimestre sta volgendo al termine. Con la pubblicazione dei risultati e delle previsioni di PayPal, Airbnb e Walt Disney, gli investitori avranno modo di valutare la situazione del settore dei beni di consumo discrezionali.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Il nostro scenario principale prevede una crescita contenuta sia negli Stati Uniti che nell'eurozona e resta il più verosimile. Riconosciamo, tuttavia, l'aumento del rischio di uno scenario più avverso.
- In prospettiva, tutti i nostri scenari economici (benché con diverse traiettorie) puntano a un calo della crescita, dell'inflazione, dei tassi dei Fed Fund e dei rendimenti delle obbligazioni decennali entro la fine del prossimo anno.
- In Europa, il sentiment, il mercato del lavoro e i consumi stanno reggendo,
- La riapertura della Cina a seguito dei lockdown degli scorsi anni legati al Covid risulta molto rapida e la crescita continua a sorprendere positivamente. L'Europa sta beneficiando di questa riapertura con la ripresa della crescita delle sue esportazioni.
Rischi
- La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti. Di recente, sono riemersi rischi per la stabilità finanziaria, che rappresentano a loro volta un nuovo rischio macro.
- Anche in Europa, riteniamo che i rischi per la crescita siano in calo, perché la persistenza dell'inflazione costringe la BCE a operare ulteriori aumenti o anche per via delle più rigide condizioni di credito.
- Nel complesso, le banche centrali si trovano a percorrere un sentiero stretto e dovranno trovare un compromesso tra stabilità dei prezzi (mantenendo i tassi a livelli restrittivi per un periodo più lungo di quello attualmente scontato) e stabilità finanziaria (azione decisiva per evitare il materializzarsi di un rischio sistemico).
- Tra i rischi di rialzo, la riapertura cinese costituisce una buona notizia per la crescita nazionale e globale, purché non si verifichino ricadute materiali sull'inflazione causate da un nuovo aumento dei prezzi delle materia prime, in un contesto caratterizzato da tensioni sul lato dell’offerta.
Strategia cross-asset
- Poiché i dati relativi a un miglioramento dell'attività e al calo dell'inflazione sono mitigati da diverse vulnerabilità, manteniamo una posizione neutrale sulle azioni e abbiamo ulteriormente incrementato la duration sul reddito fisso, che ora ha raggiunto complessivamente un lieve sovrappeso.
- L'incertezza correlata alle turbolenze nel settore finanziario e alle potenziali restrizioni creditizie, nonché la posizione anti-inflazione delle banche centrali stanno limitando il potenziale di rialzo degli attivi rischiosi. D'altro canto, l'inflazione è in calo e una crescita lenta ma positiva sta contenendo il ribasso dei mercati.
- Nell'ambito di un posizionamento neutrale sulle azioni, abbiamo convinzioni su asset specifici:
- In termini di aree geografiche, crediamo nei mercati emergenti: la riapertura della Cina è attualmente in corso e rappresenta un importante driver per la crescita di questi mercati. Inoltre, non si prevedono ostacoli monetari, considerato che i dati sull'inflazione della regione hanno sorpreso al ribasso e la valutazione risulta relativamente più interessante.
- Con i titoli ciclici che scontano un forte rimbalzo nell'attività economica, prediligiamo i settori difensivi, come i beni di consumo di base e la sanità. Quest'ultimo dovrebbe garantire una certa stabilità: nessun impatto negativo risultante dalla guerra in Ucraina, carattere difensivo, scarsa dipendenza economica, innovazione e valutazioni interessanti. L'attuale contesto continua a favorire le società con potere di determinazione dei prezzi, che troviamo nel segmento dei beni di consumo di base.
- A più lungo termine, prediligiamo le tematiche d'investimento correlate alla transizione energetica, a fronte del crescente interesse verso i settori legati al clima e all'economia circolare. Manteniamo la tecnologia nelle nostre convinzioni di lungo termine, perché ci aspettiamo una ripresa dell'automazione e della robotica rispetto al 2022.
- Sul fronte del reddito fisso, qualora dovessimo riscontrare livelli migliori, aggiungeremo ulteriore duration nelle prossime settimane.
- Stiamo inoltre acquistando titoli di Stato statunitensi, dato che il rallentamento risulta in fase più avanzata nella regione.
- Il credito europeo Investment Grade ha rappresentato una forte convinzione all'inizio del 2023, dato che il carry ricostituito dall'aumento dei rendimenti nel 2022 sembrava interessante.
- Siamo inoltre esposti al debito dei mercati emergenti, che dovrebbe beneficiare dell'atteggiamento accomodante delle banche centrali locali, di un dollaro statunitense più debole e di un basso posizionamento degli investitori.
- Conserviamo un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, e a valute legate alle materie prime, come il dollaro canadese.
- Su un orizzonte di medio termine, ci aspettiamo una buona performance da parte degli investimenti alternativi.
Il nostro posizionamento
Manteniamo nel complesso un lieve sovrappeso sulla duration e continueremo a cercare punti di ingresso. Sempre sul fronte del reddito fisso, manteniamo una visione costruttiva rispetto al credito Investment Grade e al debito dei mercati emergenti. Per ciò che riguarda le azioni, il nostro posizionamento corrente resta neutrale, con una preferenza verso i mercati emergenti.