
Titoli azionari europei: nel tumulto dei dazi
Dall'ultimo comitato dell'11 marzo, i mercati europei hanno subito una brusca contrazione in seguito agli annunci di Donald Trump sui dazi statunitensi del 2 aprile.
Queste notizie hanno annullato i guadagni conseguiti dall'inizio dell'anno e le azioni europee sono scivolate del 6% sotto il loro livello di fine 2024 (al 7 aprile). Tuttavia, registrano ancora una netta sovraperformance rispetto alle azioni statunitensi, grazie soprattutto a diverse iniziative favorevoli lanciate in Europa, come il programma ReArm Europe e il piano di stimoli presentato dal probabile nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz.
I settori difensivi hanno fatto la loro parte
Non si è osservata un'evidente dispersione delle performance tra le large e le small/mid cap. I titoli Value sono calati lievemente meno dei loro omologhi Growth, sebbene anch'essi abbiano registrato un ribasso a due cifre. I settori difensivi si sono rivelati più resilienti di quelli ciclici. Al riguardo, le utility sono rimaste stabili, chiudendo con la migliore performance tra tutti i settori. La flessione è stata piuttosto contenuta per i beni di prima necessità, risultando al contrario più pronunciata per l'energia e i sanità. Tra i settori ciclici, i beni di consumo discrezionali sono stati il fanalino di coda, seguiti da materiali, industriali e finanziari. Il settore immobiliare ha resistito meglio, data la tendenza ribassista dei tassi europei a lungo termine.
Anche i titoli IT sono notevolmente diminuiti, mentre i servizi di comunicazione hanno limitato i danni, sostenuti dalla resilienza del segmento delle telecomunicazioni.
Aspettative e valutazioni sugli utili
A fronte di un contesto più impegnativo, le revisioni sono diventate in media per lo più negative. Solo due settori (su undici) presentano una maggioranza di revisioni positive (finanziari e servizi di comunicazione).
Tuttavia, l'entità delle revisioni negative è stata piuttosto ridotta; infatti, la crescita degli utili prevista per il 2025 permane solida (+6,2% rispetto al 6,9% di un mese fa). Il consenso prevede che questa crescita degli EPS sia trainata da immobiliare, sanità, beni di consumo discrezionali e IT (con un incremento a due cifre per ciascuno di essi). L'energia è l'unico settore per il quale si stima una crescita negativa degli EPS nel 2025.
Dall'ultimo comitato, i multipli di valutazione europei sono rimasti stabili con un P/E forward a 12 mesi di 14,4x ancora di molto inferiore ai multipli statunitensi (21,0x), nonostante il recente calo. I settori più costosi sono sempre IT e industriali (P/E rispettivamente di 26,2x e 20,1x), mentre energia e finanziari si confermano quelli più economici (P/E rispettivamente di 8,9x e 10,3x).
Recenti decisioni del comitato
Abbiamo declassato la sanità (e il sotto-settore farmaceutico) da +1 a neutrale:
- Prese di profitto su alcune grandi società farmaceutiche europee che hanno sovraperformato da inizio anno.
- Con l'avvicinarsi del 2 aprile e l'annuncio di dazi e altre normative sulla sanità, abbiamo preferito adottare un approccio più neutrale, dato che lo scenario peggiore non è scontato.
Abbiamo declassato il sotto-settore assicurativo da +1 a neutrale:
- Prese di profitto dopo la forte sovraperformance da inizio anno (circa il 10%). Non ci sentiamo a nostro agio con le valutazioni delle principali compagnie assicurative (Allianz, Zurich Insurance, Munich Re, AXA). Queste quattro società costituiscono oltre il 60% dell'indice MSCI Europe Insurance.
- Alla luce della robusta dinamica in atto, non dovremmo optare per un sottopeso.
Abbiamo rivisto al rialzo i servizi di pubblica utilità da neutrale a +1:
- Potenziale di rialzo in virtù del nuovo piano infrastrutturale da 500 miliardi di euro per le società esposte alla Germania.
- Impatto limitato dei dazi.
- Valutazioni interessanti (potenziale di rialzo del 5-20% a seconda dei titoli).
- Analisi dei fattori tecnici positiva per i pesi massimi.
Abbiamo declassato i finanziari (e il sotto-settore bancario) da neutrale a -1:
- Dopo la sovraperformance da inizio anno, il settore è pienamente valutato e piuttosto costoso tra i ciclici.
- Il settore è sovradetenuto.
- L’andamento positivo del “margine di interesse” potrebbe invertirsi nel caso di un rallentamento dell'economia globale.
Titoli azionari statunitensi: l'“America First” manda a picco le azioni statunitensi
Nelle ultime settimane i mercati azionari statunitensi hanno subito un significativo sell-off in seguito agli annunci di Donald Trump relativi ai dazi sulle importazioni, che hanno destabilizzato gli investitori. L'incertezza sulle politiche è aumentata, l'indice VIX si è impennato e i tassi di interesse a lungo termine sono diminuiti, poiché i mercati temono sempre più che la politica commerciale americana possa causare una recessione economica globale.
Dispersione contenuta in un mercato volatile
Nelle scorse settimane le azioni statunitensi hanno perso notevole terreno, in quanto gli investitori hanno dovuto fare i conti con le implicazioni della politica commerciale di Donald Trump. I mercati sono ora scambiati oltre il 10% sotto i livelli di inizio anno. È interessante notare che la dispersione delle performance tra stili di investimento e settori è rimasta piuttosto limitata durante il sell-off.
Come previsto, i settori difensivi quali beni di prima necessità, servizi di pubblica utilità e sanità hanno sovraperformato il mercato generale, ma il divario rispetto a quest'ultimo si è rivelato piuttosto modesto data la maggiore volatilità. Al contrario, information technology e servizi di comunicazione hanno subito forti cali; anche materiali ed energia hanno chiuso in territorio negativo sulla scia dei crescenti timori per un rallentamento dell'economia globale.
Le valutazioni sono calate, ma…
La brusca correzione del mercato ha comportato un declino significativo delle valutazioni. Solo poche settimane fa, l'indice S&P 500 era scambiato a 21 volte gli utili forward. Oggi gli investitori lo valutano a meno di 19 volte gli utili attesi. Di conseguenza, l'indice è scivolato sotto la sua valutazione media quinquennale, sebbene sia ancora superiore alla media a 10 anni.
Detto questo, le valutazioni da sole non sono un motivo sufficiente per tornare in fretta ad acquistare le azioni statunitensi. La crescita degli utili prevista per i prossimi dodici mesi resta vicina al 12%, un dato che nell'attuale contesto appare eccessivamente ottimistico. Non si possono escludere ulteriori revisioni negative. I maggiori contributi alla crescita degli utili attesa provengono dai settori information technology, servizi di comunicazione e sanità. Nel caso della sanità, la base di confronto è esigua, il che rende più facile raggiungere una crescita. Per IT e servizi di comunicazione, invece, l'asticella è più alta e sorprendere al rialzo potrebbe rivelarsi più impegnativo.
In questo contesto, il presidente Trump è la chiave della futura direzione del mercato.
Soddisfatti di un approccio equilibrato
Nell'odierno contesto di mercato in rapido cambiamento, è difficile mantenere forti convinzioni. Di conseguenza, riteniamo opportuno adottare un approccio equilibrato. In questa fase, non intravediamo motivi per modificare drasticamente la nostra allocazione settoriale:
- Prodotti per la cura della casa e della persona: manteniamo il sovrappeso assunto dall'inizio di marzo. Il sotto-settore è sostenuto dal suo profilo difensivo e dalla presenza di società con in genere un potere di determinazione dei prezzi e un'elevata fedeltà dei consumatori. Per questo, continua a essere ricercato. Le valutazioni restano interessanti. Tuttavia, la selezione dei titoli è cruciale in questo universo.
- Industriali: conserviamo una visione positiva anche sugli industriali. Il settore ha retto bene durante le recenti turbolenze di mercato e dovrebbe beneficiare delle tendenze di reshoring in atto sulla scia della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina scatenata dal presidente Trump.
- Sanità: il nostro rating positivo sul settore sanitario, rivisto al rialzo all'inizio di febbraio, ha premiato. Il settore continua a offrire favorevoli prospettive sugli utili e valutazioni appetibili. Sebbene la minaccia di dazi sul segmento farmaceutico sia ancora in agguato, la sanità non sembra essere una priorità assoluta per l'amministrazione Trump. Lo dimostrano le recenti decisioni di aumentare i rimborsi nell'ambito del programma Medicare. Inoltre, le società biofarmaceutiche, con i loro elevati margini lordi, sono relativamente ben posizionate per assorbire i potenziali impatti dei dazi.
- Information Technology: per il momento riteniamo che sia prematuro tornare a puntare sulla tecnologia statunitense. Per quanto le valutazioni siano ora più interessanti, il settore permane vulnerabile a potenziali revisioni al ribasso degli utili.
- Immobiliare: infine, abbiamo rivisto l'immobiliare al rialzo, da sottopeso a neutrale. Con i tassi di interesse in calo, è meno probabile che il settore sottoperformi in uno scenario “hard Trump”.
Titoli azionari emergenti: la Cina si mette in luce
Il mese di marzo 2025 si è rivelato dinamico per i mercati emergenti (+0,4% in USD); il periodo è stato caratterizzato da episodi di volatilità ma, in definitiva, da rendimenti assoluti positivi, superiori a quelli dei mercati sviluppati (-4,6%). La Fed si è ritrovata in una posizione critica, dovendo valutare i tagli dei tassi, sullo sfondo di persistenti incertezze che circondavano i fragili negoziati sulla guerra in Ucraina.
La Cina (+2,0%) è rimasta al centro dell'attenzione degli investitori, con il suo mercato azionario che ha continuato a guadagnare terreno, in particolare nei settori legati all'IA, ai semiconduttori e ai veicoli elettrici. Sebbene il governo abbia mantenuto un approccio disciplinato agli stimoli economici, la fiducia degli investitori è ulteriormente migliorata, mantenendo intatta la tendenza rialzista.
L'India (+9,2%) figura tra i migliori di marzo. La banca centrale ha reagito con misure efficaci come l'iniezione di liquidità. La gran parte dei settori ha registrato performance positive, sfruttando il ritorno degli afflussi dall'estero.
È proseguita la ripresa della regione LatAm (+4,3%), con Brasile e Messico che sono stati sospinti dagli alti prezzi delle commodity e dal rinnovato ottimismo sulle riforme politiche ed economiche. L'Europa emergente ha continuato a essere trainata dall'ottimismo geopolitico per il cessate il fuoco in Ucraina e dagli investimenti che avrebbero rilanciato la crescita nella regione. Diversi paesi hanno ottenuto forti rialzi, tra cui Repubblica Ceca (+14,7%), Grecia (+10%) e Polonia (+7,3%). La Turchia (-6,7%), invece, è stata vittima di una nuova instabilità politica.
Riguardo alle commodity, il greggio è aumentato del +2%, mentre i metalli hanno segnato un ulteriore incremento: +9,3% per l'oro e +11,5% per il rame. I rendimenti a 10 anni statunitensi hanno concluso il mese al 4,23%.
Outlook e driver
Nel 2025 la geopolitica è più importante che mai e ridefinisce l'economia globale. I dazi internazionali imposti dall'amministrazione Trump hanno consolidato la sua posizione protezionistica. Nonostante i potenziali margini per negoziati, queste misure mettono a dura prova le relazioni degli Stati Uniti sia con gli alleati che con gli avversari.
Il mercato cinese è prossimo all'apice, poiché i catalizzatori precedenti sono già scontati. Il mercato nutre già grandi aspettative per le iniziative tecnologiche cinesi (IA, guida autonoma, robotica); gli stimoli e gli utili sono in linea con le aspettative. Nel frattempo, Pechino ha annunciato una significativa escalation della sua politica commerciale, imponendo dazi del 34% su tutte le importazioni statunitensi, il che giustifica una posizione più cauta sulla Cina nel breve periodo. Continuiamo a prestare attenzione agli eventuali stimoli che la Cina introdurrà sul mercato nazionale per contrastare queste pressioni. Ci aspettiamo inoltre una maggiore collaborazione tra la Cina e i partner commerciali diversi dagli Stati Uniti. Tuttavia, le prospettive economiche e azionarie potrebbero restare depresse per qualche tempo.
Nell'ambito dell'IA, i leader statunitensi dei chip devono far fronte a crescenti venti contrari, con prospettive in deterioramento accompagnate da una più ampia debolezza del mercato. Il settore è ipervenduto, ma iniziano ad affiorare opportunità. Anche le società dei mercati emergenti con una significativa esposizione agli Stati Uniti hanno vissuto un mese difficile. Al contrario, l'ecosistema cinese dell'IA avanza a grande velocità. DeepSeek si è imposto come lo strumento di IA con la crescita più rapida al mondo, superando ChatGPT di OpenAI in termini di nuove visite mensili al sito. Con l'IA divenuta una priorità ufficiale nella spesa governativa, la crescita del settore in Cina è destinata ad accelerare.
Sullo sfondo di un'intensa volatilità dei mercati, è essenziale un approccio di investimento reattivo, selettivo e flessibile. Il portafoglio sfrutta i suoi punti di forza per adeguare dinamicamente l'esposizione al rischio, beneficiare dei cambiamenti macroeconomici e posizionarsi su temi strutturali ad alta convinzione sul lungo termine.
AGGIORNAMENTO DEL POSIZIONAMENTO
La visibilità è limitata a causa dell'attuale volatilità con un crescente trading tattico. Abbiamo rivisto al rialzo la Cina da sottopeso a neutrale date le valutazioni ragionevoli e l'accelerazione delle partnership regionali al di fuori degli Stati Uniti. Abbiamo innalzato il rating di Taiwan e Corea, in vista di una potenziale svolta dopo il nuovo annuncio di Trump sulla sospensione dei dazi. Di conseguenza, abbiamo rafforzato ulteriormente il sovrappeso nella tecnologia, in quanto entrambi i paesi sono sensibilmente esposti al settore. Abbiamo inoltre aumentato il rating di energia e materiali da sottopeso a neutrale, poiché le aspettative sulla crescita globale possono potenzialmente risalire.
Regioni
Upgrade della Cina a neutrale
Abbiamo rivisto il rating della Cina da sottopeso a neutrale, in seguito alla correzione del 15% che ha vanificato i precedenti guadagni e riportato le valutazioni a livelli più interessanti (10x). Sebbene il sentiment resti debole, le attese di stimoli, soprattutto in vista dell'imminente riunione del Politburo, sono in rialzo. Sono anche emersi i primi segni di un sostegno politico, tra cui un allentamento valutario e interventi sul mercato garantiti dallo Stato. Con buona parte del precedente rally annullato e il sentiment ribassista scontato, un rating neutrale è ragionevole.
Upgrade del Taiwan da +1 a +2 e Corea rivista da sottopeso a neutrale
Taiwan e Corea, ambedue con una forte esposizione al settore tecnologico, sono stati colpite in modo sproporzionato dalle iniziative commerciali di Donald Trump, con una conseguente intensa volatilità e di corse alla vendita. I recenti segnali di distensione sul fronte dei dazi da parte di Trump rappresentano un potenziale punto di svolta e pongono le basi per un forte rimbalzo. I giganti tecnologici coreani, come Samsung Electronics e SK Hynix, potranno trarre notevoli benefici, così come gli OEM automobilistici nazionali, le cui performance dipendono direttamente dai negoziati sui dazi. Le valutazioni nella regione sono convenienti in seguito all'ampio deleveraging e alle chiusure di posizioni.
India confermata a neutrale
L'India resta un mercato più difensivo. Il deficit commerciale indiano di 50 miliardi di dollari non è rilevante e i settori chiave dell'export come elettronica, farmaceutico e tessile sono piuttosto protetti (con quello farmaceutico attualmente esente). Il governo ha mantenuto un tono più conciliante nei confronti degli Stati Uniti, il che potrebbe contribuire a mitigare le tensioni. Nel frattempo, le valutazioni rimangono elevate a 21x rispetto a una media ventennale di 17x.
Europa emergente
Nella regione optiamo prevalentemente per i finanziari. È tempo di incamerare profitti dopo il solido rally osservato quest'anno.
LatAm neutrale
La regione LatAm non è stata colpita in modo significativo dai dazi statunitensi, il che la rende un possibile porto sicuro sul breve termine. L'Argentina ha già siglato un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, mentre il Messico ha esibito pregevoli performance e resta al di fuori delle attuali discussioni sui dazi. I deboli prezzi delle commodity come pure il beta e il profilo di rischio elevati dell'area LatAm impongono un approccio cauto.
Settori
Beni di consumo discrezionali e servizi di comunicazione: neutrale
Nel corso del mese abbiamo sottopesato i beni di consumo discrezionali e i servizi di comunicazione, per riflettere le possibili conseguenze delle crescenti pressioni geopolitiche sulla Cina. Un minimo può contribuire a migliorare la performance delle società in questi settori, come Alibaba, Tencent, BYD, Meituan, ecc.
Upgrade della tecnologia da +1 a +2
Abbiamo aumentato il rating della tecnologia per tenere conto della distensione sul fronte dei dazi per Taiwan e Corea. Entrambi i paesi sono molto esposti al settore e collaborano strettamente con i leader statunitensi dei chip. Tra le società si annoverano Samsung Electronics, Delta e Quanta nel comparto degli hardware tecnologici e TSMC, Hynix e Mediatek in quello dei semiconduttori.
Energia e materiali: neutrale
Entrambi i settori sono vulnerabili ai rischi di un rallentamento della crescita globale. I nuovi segni di minimi potrebbero determinare un'inversione della tendenza.