Coffee Break


Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • A conclusione delle riunioni di giugno che hanno confermato l'approccio aggressivo delle banche centrali, la Bank of England e la Norges Bank hanno sorpreso tutti operando ciascuna un rialzo dei tassi pari a 50 pb.
  • Nel suo rapporto semestrale al Congresso, il presidente della Fed Jerome Powell ha ripetuto che potrebbero essere necessari diversi aumenti dei tassi per tenere a bada l'inflazione.
  • La visita di più alto livello negli ultimi cinque anni da parte di un rappresentante statunitense in Cina aveva obiettivi limitati e ha dato luogo a un esito modesto: apertura al dialogo, ma non ai negoziati.
  • I sondaggi preliminari sui responsabili degli acquisti hanno confermato una crescita lenta alla fine del primo semestre su entrambe le sponde dell'Atlantico.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • L'eurozona e i principali paesi membri pubblicheranno i dati preliminari sull'inflazione per il mese di giugno, mentre la BCE continua a mantenere un atteggiamento aggressivo.
  • Negli Stati Uniti verrà pubblicata una serie di dati sul mercato immobiliare, che comprende l'indice dei prezzi delle abitazioni, le vendite delle nuove case e le richieste di mutui.
  • Il tema, particolarmente adeguato, del Forum che la BCE terrà quest'anno a Sintra è "Stabilizzazione macroeconomica in un contesto inflazionistico volatile".
  • A Bruxelles, si terrà il vertice UE per il passaggio della presidenza dalla Svezia alla Spagna.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • I mercati finanziari si sono rivelati resilienti nella prima parte dell'anno, sospinti da un migliore mix di crescita e inflazione rispetto a quanto previsto dal consenso all'inizio del 2023.
  • Nel corso del secondo semestre, tuttavia, prevediamo un contesto di mercato meno favorevole, poiché il graduale rallentamento economico proseguirà e le banche centrali manterranno un approccio aggressivo, nonostante una stretta monetaria già di proporzioni inaudite nella storia recente.
  • A giugno, le banche centrali di Australia, Canada, Regno Unito, Norvegia, eurozona e Stati Uniti hanno proseguito con la stretta, operando aumenti dei tassi e utilizzando una retorica aggressiva.
  • Il nostro scenario principale prevede una crescita contenuta sia negli Stati Uniti che nell'eurozona. La portata del rischio di ribasso del mercato dipenderà dal rallentamento dell'economia. Nel nostro scenario centrale, dovrebbe limitarsi a un trading range rigido.
  • Nell'eurozona, l'attesa nuova fase caratterizzata da una crescita economica più lenta e timori ciclici crescenti è già probabilmente cominciata. Il deterioramento nei dati economici è stato generalizzato. Dopo aver raggiunto il picco a febbraio, gli indicatori della sorpresa economica sono calati bruscamente in territorio negativo.
  • Sul fronte dei mercati emergenti, la domanda repressa cinese ha rappresentato un elemento favorevole, sebbene non si sia materializzato uno slancio solido e sostenibile alla base della riapertura. Chiaramente, questa non è la ripresa post-pandemia su cui il mondo stava scommettendo.

 

Rischi

  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Di recente, negli Stati Uniti sono riemersi rischi per la stabilità finanziaria, che sembrano però essersi stabilizzati.
  • A seguito dell'importante calo delle sorprese sul fronte della crescita in tutte le principali regioni, le previsioni stanno diventando meno incoraggianti.
  • I mercati sembrano avere un ripensamento sul "tasso terminale" di diverse banche centrali, dato che l'operazione di contenimento dell'inflazione non risulta ancora verosimilmente conclusa. Riteniamo inoltre che le prospettive di crescita siano a rischio.

 

Strategia cross-asset

  1. Manteniamo una posizione neutrale sulle azioni, considerato il potenziale di rialzo limitato. Per le azioni sembra già scontato lo scenario economico positivo di un atterraggio pressoché morbido, che limiterà pertanto ulteriori rialzi. Ci concentriamo a raccogliere il carry e manteniamo una duration leggermente lunga.
  2. Nell'ambito di un posizionamento neutrale sulle azioni, abbiamo le seguenti convinzioni:
    • In termini di regioni, crediamo nei mercati emergenti, che dovrebbero beneficiare dei cicli economici e monetari in via di miglioramento rispetto ai mercati sviluppati.
    • Nelle ultime settimane, abbiamo optato per un posizionamento azionario moderatamente più difensivo e ridotto l'esposizione ai titoli azionari dell'eurozona a fronte di prezzi diventati a nostro parere troppo compiacenti.
    • In questa fase del ciclo, prediligiamo i titoli difensivi rispetto a quelli ciclici, come ad esempio sanità e beni di consumo di base. Quest'ultimo dovrebbe garantire una certa stabilità: nessun impatto negativo risultante dalla guerra in Ucraina, carattere difensivo, scarsa dipendenza economica, innovazione e valutazioni interessanti. Il primo, invece, il potere di determinazione dei prezzi.
    • A più lungo termine, prediligiamo le tematiche d'investimento correlate alla transizione energetica, a fronte del crescente interesse verso i settori legati al clima e all'economia circolare. Manteniamo la tecnologia nelle nostre convinzioni di lungo termine, perché ci aspettiamo che l'automazione e la robotica proseguano la loro ripresa dal 2022, sebbene a un ritmo ridotto.
  3. Nell'allocazione del reddito fisso, manteniamo un posizionamento leggermente lungo in termini di duration:
    • Il rallentamento che si fa strada nella regione ci porta ad avere una nostra visione positiva sui titoli di Stato statunitensi. Non ci aspettiamo da parte della Fed un allentamento tanto imminente quanto atteso dai mercati. Manteniamo un posizionamento neutrale rispetto alla duration dell'eurozona.
    • Optiamo per un sovrappeso sul credito investment grade: una solida convinzione sin dall'inizio del 2023, dato che carry e duration offrono una protezione e noi ci concentriamo sugli emittenti europei.
    • Siamo più prudenti sulle obbligazioni High Yield, poiché il forte inasprimento degli standard di credito dovrebbe fungere da ostacolo e ,negli ultimi mesi, la protezione contro l'aumento dei default è diminuita.
    • Siamo acquirenti di obbligazioni emergenti, che continuano a offrire il carry più interessante. L'atteggiamento accomodante delle banche centrali dovrebbe risultare favorevole. Il posizionamento degli investitori è ancora moderato, a seguito dei deflussi del 2022. E non è previsto un rafforzamento dell'USD.
  4. Conserviamo un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, e a valute legate alle materie prime, come il dollaro canadese.
  5. Per ciò che riguarda la strategia valutaria, manteniamo una posizione long sullo yen giapponese (contro il dollaro statunitense), che costituisce una buona protezione in un potenziale ambiente di avversione al rischio.
  6. Su un orizzonte di medio termine, ci aspettiamo una buona performance da parte degli investimenti alternativi.

 

Il nostro posizionamento

La strategia azionaria complessiva è neutrale, con un approccio a bilanciere: sovrappeso sui mercati emergenti mitigato da un sottopeso sull'eurozona. Rimaniamo neutrali altrove. L'esposizione al mercato statunitense è associata a una strategia di protezione tramite derivati, dato che il sentiment, il posizionamento e la psicologia di mercato sono tesi. I mercati riflettono in misura crescente le nostre previsioni di un atterraggio morbido, limitando il potenziale di rendimento futuro. Di conseguenza, la nostra strategia di asset allocation "di fine ciclo" ruota attorno a settori difensivi, credito e lunga duration.

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