Coffee Break - Dalla politica si torna alle politiche


Coffee Break - Dalla politica si torna alle politiche:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • La Francia si trova ad affrontare turbolenze politiche, con il Parlamento che ha fatto cadere il governo del premier Michel Barnier, mentre la Corea del Sud ha visto il presidente Yoon revocare la legge marziale poche ore dopo la sua dichiarazione a sorpresa.
  • Il presidente Jerome Powell ha suggerito che la Fed potrebbe “permettersi di essere un po' più cauta” riguardo ai prossimi tagli dei tassi.
  • All'inizio del 4° trimestre, la produzione industriale tedesca è calata, dimostrando in maniera evidente come il modello economico del paese sia in discussione.
  • A novembre, gli indici PMI del comparto manifatturiero e di quello dei servizi della Cina hanno registrato un'impennata grazie al miglioramento della fiducia delle imprese.
  • I paesi membri dell'OPEC+ hanno nuovamente rinviato ad aprile 2025 gli aumenti previsti alla produzione di petrolio e hanno prorogato al 2026 la completa eliminazione dei tagli, citando come motivazioni la debolezza della domanda e l'aumento della produzione concorrente.

Dati ed eventi di questa settimana

  • Gli investitori metabolizzeranno il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense e l'aumento del numero degli occupati pari a 227.000 unità, che confermano come il mercato del lavoro rimanga solido pur senza surriscaldarsi.
  • Tutti gli occhi sono ora puntati sui dati relativi all'inflazione, con le rilevazioni degli Stati Uniti sui prezzi al consumo e alla produzione, oltre che di Cina, India e Brasile, mentre gli investitori sono impegnati a valutare le prospettive sui tassi.
  • La BCE, la Bank of Canada e il Banco Central do Brasil si riuniranno questa settimana per le ultime riunioni dell'anno dedicate alla definizione delle politiche.
  • I leader cinesi discuteranno di obiettivi del PIL e stimoli in occasione dell'annuale Conferenza centrale sul lavoro economico.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il panorama economico globale è sempre più caratterizzato dalla divergenza delle politiche monetarie, con le banche centrali che stanno prendendo strade diverse. Negli Stati Uniti, il forward spread a breve termine della Fed evidenzia la prospettiva di un atteggiamento politico meno accomodante nel 2025.
  • Nell'eurozona, l'attività manifatturiera e dei servizi, così come il sentiment, si stanno deteriorando, mettendo la BCE alle strette. In ritardo rispetto a Francia e Italia, la Germania vede le sue sfide aggravate dal calo delle esportazioni verso la Cina, dall'aumento dei costi dell'energia e dall'impatto previsto dei dazi doganali statunitensi.
  • Di fronte alle basse aspettative, anche i dati sull'attività della Cina hanno sorpreso al rialzo e sembrano aver cambiato passo nelle ultime settimane. L'attenzione è ora incentrata sui futuri obiettivi relativi al PIL e sulle misure di stimolo.

 

Rischi

  • La rinascita economica dell'eurozona è sempre più subordinata alla fine della guerra in Ucraina e al calo dei prezzi dell'energia. 
  • Le severe restrizioni all'immigrazione e i massicci aumenti dei dazi doganali da parte degli Stati Uniti potrebbero intensificare l'inflazione, mentre un mercato del lavoro teso potrebbe costringere la Fed ad aumentare il tasso sui fondi federali già l'anno prossimo. In questo caso, il mix di crescita e inflazione si deteriorerebbe in modo significativo.
  • Tali politiche, e in particolare l'incertezza commerciale, avrebbero un effetto a catena sui mercati globali.
  • I rischi geopolitici continuano a rappresentare una minaccia per la crescita globale e i prezzi dell'energia, in particolare con la guerra in corso in Ucraina.

 

Strategia cross-asset

  1. Le nostre prospettive sono in gran parte guidate da due principali fattori di mercato: la crescita e l'inflazione.
  2. Prevediamo una sovraperformance dell'economia statunitense, trainata da una robusta crescita economica e dei profitti, dall'assenza di apparenti squilibri e da politiche reflazionistiche. Manteniamo una sovraponderazione sulle azioni, che comprende il mercato generale, finanziari, industriali e titoli di small cap - segmenti che beneficerebbero di una maggiore crescita del PIL con politiche di stimolo mirate a livello nazionale. Conserviamo inoltre una posizione long sul dollaro statunitense. i mercati hanno nuovamente rivisto le attese sui tagli della Fed in seguito alle elezioni statunitensi, un fattore di supporto per il dollaro statunitense.
  3. Per ciò che riguarda la nostra strategia regionale:
    • Abbiamo ulteriormente declassato le azioni dell'UEM e conserviamo una visione negativa. La regione è già debole e appare più vulnerabile alle politiche annunciate dalla futura amministrazione statunitense. Abbiamo declassato anche le azioni del Regno Unito, dove siamo passati a una visione neutrale.
    • Abbiamo una visione positiva sui mercati emergenti, anche se le elezioni statunitensi rappresentano una sfida in termini di impatto delle valute e le tensioni commerciali. Tuttavia, la nostra posizione prevede un'opzione sulla Cina. Attendiamo una maggiore chiarezza da parte delle autorità cinesi e nuove potenziali misure di sostegno in risposta alle iniziative statunitensi in materia di dazi doganali.
    • Restiamo neutrali sulle azioni giapponesi.
  4. Per ciò che riguarda l'allocazione al settore azionario:
    • Abbiamo un'esposizione ai temi ciclici negli Stati Uniti, compresi small e mid cap, finanziari e industriali. 
    • Per contro, abbiamo ridotto l'allocazione ai settori difensivi, come sanità e beni di prima necessità.
  5. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Contrariamente alle azioni della regione, gli asset europei potrebbero spiccare nel segmento del reddito fisso. Secondo la nostra visione, i titoli di Stato europei core rappresentano un investimento interessante a fronte del flusso di notizie deboli e del recente aumento dei rendimenti, in quanto offrono carry e copertura in un portafoglio multi-asset, considerato lo spostamento delle correlazioni registrato nel corso dell'anno. Conserviamo un orientamento long in termini di duration tramite la Germania, con una particolare attenzione agli emittenti di qualità.
    • Ai livelli attuali, restiamo prudenti sulla Francia su base relativa rispetto agli altri titoli sovrani dell'eurozona.
    • Abbiamo declassato l'outlook del debito sovrano statunitense e siamo negativi sulla duration degli Stati Uniti.
    • Inoltre, intravediamo pochi margini per un'ulteriore contrazione degli spread di credito.
    • Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
    • Deteniamo un'esposizione ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente contratti.
  6. Manteniamo un'allocazione sugli investimenti alternativi e sull'oro.

 

Il nostro posizionamento

Le nostre attuali partecipazioni in portafoglio riflettono una preferenza per le azioni, soprattutto quelle statunitensi, e in particolare per i temi ciclici, pur conservando una certa flessibilità nei mercati emergenti. Rimaniamo attenti ai cambiamenti nella politica commerciale e nell'inflazione, che guideranno i nostri continui aggiustamenti.
Negli Stati Uniti, dall'inizio del quarto trimestre abbiamo rivisto ulteriormente al rialzo la nostra visione positiva. Siamo tatticamente positivi sulla Cina e sulla regione dei mercati emergenti in generale, posto che le misure di stimolo risultino efficaci. Siamo più prudenti sull'eurozona, dove il flusso di notizie si sta deteriorando. Siamo neutrali sui mercati azionari britannici e giapponesi. Nell'allocazione al reddito fisso, continuiamo a preferire le obbligazioni europee core (come quelle tedesche) per il carry. Siamo negativi sulla duration statunitense. Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.

 

Ricerca rapida

Ottenere informazioni più velocemente con un solo clic

Ricevi approfondimenti direttamente nella tua casella di posta elettronica