Coffee Break

Harris contro Trump, Round 1

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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Un report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense più debole, ma comunque positivo, appare coerente con la nostra previsione di un taglio dei tassi di 25 pb in occasione della riunione del FOMC di settembre.
  • Il veterano conservatore francese Michel Barnier ha assunto il ruolo di primo ministro, quasi due mesi dopo che le elezioni lampo in Francia avevano portato a un parlamento senza maggioranza assoluta.
  • L'attività delle imprese dell'eurozona è stata sostenuta dalla Francia che ha ospitato le Olimpiadi, ma la debolezza della domanda indica un rallentamento nel tasso di crescita del PIL.
  • La Banca del Canada ha abbassato per la terza volta consecutiva il suo tasso d'interesse principale dello 0,25% portandolo al 4,25%, citando come motivazioni i timori per l'indebolimento dell'economia e il rischio di un rallentamento troppo rapido dell'inflazione.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Si prevede che la BCE allenterà la politica monetaria di altri 25 pb, dato che sia i prezzi che l'attività si stanno raffreddando.
  • La pubblicazione dei report sull'inflazione al consumo e alla produzione di agosto e il primo dibattito presidenziale tra Kamala Harris e Donald Trump saranno gli eventi principali della prossima settimana negli Stati Uniti.
  • Le pubblicazioni dell'Università del Michigan relative ai dati preliminari sul sentiment dei consumatori forniranno indicazioni preziose sulla fiducia dei consumatori e sui potenziali modelli di spesa futuri.
  • Sempre sul fronte dei dati, le vendite al dettaglio e la produzione industriale faranno luce sullo stato di salute generale dell'economia.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il nostro scenario centrale continua a prevedere un atterraggio morbido. Negli Stati Uniti, la domanda interna continua a crescere, così come i consumi. Pur mostrandosi piuttosto volatili, gli indicatori dell'attività economica rimangono in territorio espansivo.
  • Negli Stati Uniti, le previsioni di crescita per il 2025 sono sempre più influenzate da fattori politici e monetari. La lenta crescita dell'UE dipende da una ripresa dell'attività di imprese e consumatori, mentre quella della Cina resta contenuta.
  • Il raffreddamento dell'inflazione - e dell'inflazione core - rappresenta uno sviluppo globale sincronizzato. Le favorevoli notizie sul fronte inflazionistico (ossia un calo) pongono anche le basi per un ulteriore taglio dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali europee (ad es. BCE, BoE, BNS, Riksbank) nel terzo trimestre. Poiché diverse banche centrali dei mercati emergenti hanno già iniziato a ridurre i tassi dal 2023, con la Federal Reserve che sta per unirsi al coro, il tanto atteso ciclo di allentamento globale è destinato a prendere slancio.

 

Rischi

  • In prospettiva, occorre vigilare su eventuali decisioni politiche dalle quali scaturirebbero maggiori dazi e un mercato del lavoro più rigido negli Stati Uniti, che potrebbero in ultima analisi portare a un nuovo aumento dell'inflazione o a un significativo incremento delle imposte, che avrebbe una potenziale ricaduta sulla crescita.
  • L'imminente avvicendamento alla Casa Bianca e la potenziale ridefinizione delle priorità della politica economica statunitense potrebbero influenzare la velocità e l'entità dell'allentamento monetario.
  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso dato che il potenziale ripristino dei dazi commerciali internazionali, gli sviluppi in Medio Oriente e la guerra in Ucraina pesano sulla fiducia.

 

Strategia cross-asset

  1. Riconosciamo la recente azione nervosa dei prezzi sui mercati azionari, i fattori stagionali negativi e la volatilità che rimane relativamente elevata rispetto alla prima metà del 2024, ma continuiamo ad attenerci a uno scenario di atterraggio morbido dell'economia negli Stati Uniti.
  2. Non ci troviamo d'accordo con il mercato, che sconta una riduzione dei tassi da parte della Fed pari a ben 100 pb entro la fine dell'anno, cosa che implica almeno un taglio dei tassi di 50 pb in una delle tre riunioni rimanenti del FOMC.
  3. Manteniamo una duration lunga tramite il debito europeo e un posizionamento azionario neutrale, con una preferenza regionale relativa per gli Stati Uniti.
  4. Preferiamo i mercati sviluppati a quelli emergenti e, oltre che nelle azioni statunitensi, investiamo in quelle del Regno Unito per le loro caratteristiche difensive.
    • Negli Stati Uniti siamo esposti al mercato generale.
    • Nel Regno Unito, le valutazioni rimangono interessanti, con un potenziale di espansione dei multipli e la BoE pronta a tagliare i tassi d'interesse.
    • Nell'eurozona, il veterano conservatore Michel Barnier è stato nominato primo ministro francese. Ciò potrebbe placare l'incertezza politica nel breve termine, ma il governo dovrà affrontare i primi ostacoli di bilancio già in autunno.
    • Siamo tatticamente neutrali sul Giappone, dato che un ulteriore rafforzamento dello yen e le incertezze politiche emergenti potrebbero rappresentare una sfida.
    • Ci manteniamo neutrali sui mercati emergenti, poiché i consumatori cinesi devono ancora acquisire fiducia e la pressione deflazionistica persiste.
  5. Nell'allocazione al settore azionario:
    • Valutiamo positivamente il settore sanitario. Le recenti relazioni sugli utili indicano che la normalizzazione dei sovraprofitti legati al COVID, dovuti allo smaltimento delle scorte in eccesso e alla domanda di prodotti specifici per il COVID, è in gran parte completa.
    • Siamo neutrali sulle small cap e sul settore tecnologico.
  6. Nell'allocazione al reddito fisso, i titoli di Stato rappresentano un investimento interessante in quanto offrono una copertura in un portafoglio multi-asset. Inoltre, intravediamo poco spazio per un'ulteriore contrazione degli spread di credito:
    • Privilegiamo il carry agli spread, con particolare attenzione agli emittenti di qualità: conserviamo un orientamento long in termini di duration tramite Germania e Regno Unito.
    • Siamo neutrali sulla duration statunitense.
    • Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente contratti.
    • Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
  7. Nell'allocazione valutaria, abbiamo effettuato prese di profitto sulle rimanenti valute legate alle materie prime, come il dollaro australiano.
  8. Manteniamo un'allocazione sugli investimenti alternativi e sull'oro.

 

Il nostro posizionamento

Il nostro posizionamento riflette la nostra convinzione di un atterraggio morbido dell'economia statunitense, oltre alla nostra cautela in un contesto caratterizzato da incertezza politica. Nell'ambito delle azioni, preferiamo il mercato statunitense generale e le azioni del Regno Unito rispetto all'eurozona su questa sponda dell'Atlantico. Nell'ambito della nostra allocazione settoriale, manteniamo una sovraponderazione sulla sanità per le sue qualità difensive e siamo neutrali sulla tecnologia e sulle small cap statunitensi.
La nostra strategia obbligazionaria riflette le nostre previsioni per il secondo semestre del 2024: con la normalizzazione dell'inflazione, verrà a ripristinarsi la correlazione tra azioni e obbligazioni, che consentirà alle obbligazioni sicure di riprendere il loro ruolo di protezione all'interno di un portafoglio diversificato. Manteniamo pertanto una duration lunga tramite le obbligazioni sovrane tedesche e britanniche. Allo stesso tempo, restiamo neutrali sul segmento investment grade corporate e più cauti sull'high yield globale.

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